ISTANBUL – “This is not football”. Questo non è calcio aveva detto alla fine del primo tempo all’arbitro Proenca. Resteranno queste le parole più amara di Conte dopo l’eliminazione dalla Champions League patita nel inferno di neve di Istanbul.
Il Galatasaray passa la fase a gironi e sbarca agli ottavi: “Forse sarebbe stato meglio non giocarla oggi. Abbiamo provato a farla rimandare, abbiamo fatto una riunione con il delegato Uefa spiegandogli la pericolosità del terreno. Ma nessuno ci ha ascoltato”.
Poi un messaggio a Mancini: “Ha detto che lui non voleva giocarla e noi sì? Quando siamo andati con il delegato Uefa ho detto: ‘I think so’ che in inglese significa la penso così, ovvero che la pensavo come Mancini. Drogba dice che è lo stesso per entrambe le squadre: non è cosi’, noi volevamo giocarla questa partita. Siamo stati penalizzati, perché la Juve gioca a calcio mentre loro l’hanno messa sulla bagarre”.
Sugli errori della squadra: “Dove abbiamo sbagliato è quello di ridursi all’ultima partita per giocarci la qualificazione. Purtroppo ad Istanbul è capitato l’impossibile, ci siamo complicati noi la vita in Champions”.
Ora testa al campionato e all’Europa League: “Tuffiamoci in campionato, questa delusione ci spingerà a concentrarci su questa competizione. Poi penseremo all’Europa League e alla finale di Torino. Dispiace, però facciamo tesoro di questa esperienza in Champions League. Certo dovevamo farlo anche con quella dello scorso anno”
“L’arbitro mi ha fatto arrabbiare perché ieri diceva che era ‘dangerous’ il campo. Ed oggi no? Forse devo migliorare l’inglese perché non ci siamo capiti. Il campo era un pantano, oggi non si poteva giocare a calcio. Passi ufficiali con l’Uefa? Oggi c’era la ferma volontà di farla giocare per i sorteggi, purtroppo siamo andati indietro perché non abbiamo offerto spettacolo. Tamburello e noi non siamo abituati a questo”