Milano – “Cosa penso di Moratti e dell’Inter? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Un allenatore quando non va bene può essere esonerato però troppi alibi, proprio il trionfo degli alibi buttati un po’ troppo addosso a me”. Così l’ex allenatore dell’Inter Giampiero Gasperini in una lunga intervista a Sky Sport.
“Quando io sono arrivato all’Inter non avevo mai conosciuto né Moratti né Branca, la prima volta che ho parlato con loro è quando mi hanno chiamato quindi non è che ci sono arrivato perché eravamo amici o perché andavamo a cena insieme. E quindi – aggiunge il tecnico di Grugliasco – penso di essere arrivato all’Inter perché loro avevano creduto, in base a quello che avevo fatto nella mia carriera, che fossi l’allenatore che potesse andare bene per loro. In questo, penso che meritassi di essere sostenuto in modo diverso”.
“Per me, un altro alibi che è caduto è quello dei giocatori vecchi. Abbiamo avuto l’esempio di Pirlo – spiega ancora Gasperini – Pirlo più o meno ha la loro età, è andato in una squadra dove ha ritrovato motivazioni, voglia di allenarsi, gioca nella Juventus e in Nazionale. Non credo che un giocatore a 32-33 anni non sia più in grado di giocare, magari non sarà quello di qualche anno prima, ma è ancora in grado di essere altrettanto valido. Poi quelli, secondo me, sono giocatori ancora forti, però l’ambiente nell’insieme, forse hanno vinto troppo, li porta a fare grandi cose positive e grandi cose negative”. “Questa mancanza di equilibrio è forse la causa principale di tutto. Quando capita di vincere come ha fatto Mourinho in modo straordinario – conclude il Gasp – è normale che lasci un grande ricordo, una grande attesa. Dico che in questo momento è quasi irripetibile, si sono create anche tante situazioni tutte favorevoli che hanno portato a quel Triplete”.
