Napoli è la mamma, ma il Genoa è la sua sposa che non vuole mai lasciare. Pianetagenoa1893.net ha raccolto in questa intervista esclusiva le dichiarazioni d’amore di Salvatore Bocchetti verso la squadra rossoblù, i suoi tifosi e la città di Genova. Il difensore ha un obiettivo ben preciso: portarla in Europa League. Sarebbe un fantastico “regalo di nozze”, un ritorno con quel pizzico di esperienza in più, rispetto alla scorsa edizione conclusasi con l’eliminazione nella fase a gironi, che consentirebbe al Grifo di riuscire a passare più turni.
Quanto ha inciso la formazione calcistica a Napoli sulla tua professionalità?
«Tantissimo. I miei primi calci al pallone nella mia città natale sono una parte della mia vita che non dimenticherò mai. Ricordo sempre con piacere le mie partite di quando ero piccolo: sia quelle con gli amici sui campetti improvvisati, sia quelli nella squadra in cui ho iniziato a giocare a livello agonistico».
Però adesso a Genova ti trovi benissimo…
«Sì mi sono ambientato perfettamente: ho trovato tante persone fantastiche nel Genoa e in città che mi hanno aiutato a crescere umanamente e professionalmente. Qui sto benissimo e non ho alcuna voglia di cambiare: né la squadra, né la città che somiglia tanto a Napoli con i suoi vicoli, l’odore di cibo per le strade, il mare. E’ un ambiente perfetto».
Noi di Pianetagenoa1893.net possiamo dare per celebrato il tuo “matrimonio” con il Genoa?
«Certamente, lo confermo».
Veniamo alle vicende del campionato. La gara contro il Bologna può reputarsi un episodio: a cosa sono dovuti i notevoli progressi della fase difensiva nel girone di ritorno?
«E’ vero che abbiamo compiuto progressi in difesa, ma purtroppo domenica scorsa abbiamo preso quattro gol. Dobbiamo continuare a migliorare per evitare degli scivoloni come quello contro il Bologna. Il reparto arretrato è un punto molto delicato: occorre sempre avere la massima concentrazione poiché sappiamo che anche le squadre di bassa classifica possono metterci in difficoltà. Non esistono partite facili».
Quanto ha inciso l’arrivo di Dainelli sul tuo rendimento e dei tuoi compagni di reparto?
«Moltissimo. Dainelli con la sua enorme esperienza ci ha dato tanta sicurezza e concretezza».
Purtroppo domenica contro l’Inter non ci sarà…
«E’ vero che ieri si è infortunato: per scaramanzia non vorrei dire nulla».
Nonostante le molte gare ravvicinate negli ultimi mesi del 2009, il Genoa è riuscito a rimanere nel gruppo delle squadre in corsa per un posto in Europa League. Un dato molto significativo se si considerano le difficoltà incontrate in campionato da formazioni del calibro di Lazio, Fiorentina e Juventus.
«Si è sicuramente un ottimo risultato che abbiamo raggiunto nonostante gli infortuni a raffica. E’ vero che Lazio, Juve, e Fiorentina sono in difficoltà, ma non le sottovaluterei mai: non è facile giocare contro di esse, dobbiamo riuscire a dare sempre il massimo impegno. Ricordo la gara contro i viola dell’andata: è stata una gara molto dura e combattuta ma alla fine siamo riusciti a vincere».
Contro il Bologna è stata persa una grande occasione per compiere un importante balzo in classifica ma le possibilità di recuperare terreno sono restate invariate. Nello spogliatoio quanto credete alla qualificazione europea?
«Ci crediamo tantissimo. Nonostante la sconfitta in casa contro i felsinei, le nostre possibilità di qualificarci all’Europa League restano intatte: la distanza in classifica tra noi e nostri rivali è molto corta e tutto può succedere».
Se la finale di Coppa Italia fosse Inter – Roma, come pare probabile, potrebbe bastare chiudere settimi per ottenere un pass per l’Europa…
«Non voglio fare calcoli sulle altre squadre. Dobbiamo raggiungere la qualificazione con le nostre sole forze, senza pensare agli altri».
E torniamo alla partita di domenica. Come si deve affrontare l’Inter per ottenere un risultato positivo?
«Sicuramente occorre grinta e “cattiveria” agonistica. La squadra nerazzurra non perdona nulla: al primo errore sono capaci di portarsi in vantaggio e rendere la partita tutta in salita per noi. Ce la metteremo tutta per portare via un risultato importante».
Chi temi di più in particolare?
«L’Inter possiede tanti campioni: non c’è quindi un solo giocatore pericoloso in particolare. Dobbiamo giocare al massimo della concentrazione per evitare passi falsi: la partita dell’andata ci ha insegnato molto».
E cosa provi ad incontrare Milito da avversario?
«Lo saluterò con tanto affetto: per me è un grande amico. Però non dimentico che non appena l’arbitro fischierà l’inizio della partita è un avversario da controllare e marcare attentamente: ovviamente anche con la massima sportività».
Da qui alla fine della stagione si disputerà anche un derby a distanza con la Samp sia per la supremazia cittadina che per traguardi più ambiziosi. Il testa a testa con i cugini regala stimoli in più?
«La supremazia cittadina è importantissima: per i genoani è un “campionato nel campionato”. Ci teniamo tantissimo ad arrivare a fine campionato sopra loro: magari qualificandoci per le coppe europee. Il derby è una partita a se che sentiamo tantissimo: ci teniamo molto a vincere anche quello di ritorno».
Marco Liguori
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