Gigi Buffon, debito di 5 milioni di euro per Zucchi

La pubblicità di Buffon per la Zucchi

ROMA – Gigi Buffon e Ilaria D’Amico, la coppia più chiacchierata, ha iniziato il 2015 all’insegna delle preoccupazioni finanziare. Infatti, il portiere della Juventus e della Nazionale, è primo azionista della società tessile Zucchi e ha lasciato scoperta una rata milionaria. E anche per altri suoi investimenti è allarme.

Su Buffon, che dovrà definire in tribunale il divorzio con Alena Seredova, madre dei suoi due figli, come riporta Diva e Donna, incombe l’ombra di un debito da cinque milioni di euro. La società tessile di cui il portiere è maggiore azionista, nell’ultimo anno e mezzo ha registrato perdite milionarie e ha avuto bisogno di un aumento di capitale da 20 milioni. Ma l’ultima rata, prosegue il settimanale, da 5 milioni, che Buffon avrebbe dovuto versare entro fine dicembre 2014, manca all’appello. Buffon ha promesso che coprirà il debito e pagherà entro questo mese ma la Zucchi continua a non fargli dormire sonni tranquilli.

Inoltre, come ha ricostruito Repubblica nei scorsi giorni,

quello nella Zucchi non è certo l’unico investimento di Buffon, noto anche per la passione per gli immobili che condivide con la sua famiglia. Con i genitori e con le due sorelle Veronica e Guendalina, infatti, il calciatore possiede sia l’hotel Stella della Versilia, che si trova in Toscana, a Marina di Massa, sia una società ad hoc attiva nel real estate, la Gvg Immobiliare srl. La società Hotel Stella della Versilia srl, partecipata con un 17% a testa dai cinque membri della famiglia Buffon, a cui si aggiunge il 15% di Stefano Turi, marito di Veronica, ha archiviato l’ultimo esercizio, quello cioè del 2013, con perdite per 19.400 euro, contro il rosso di 17.300 euro del 2012. Proprio le perdite del 2012 e del 2013 hanno spinto il patrimonio netto della cassaforte controllante della nota struttura alberghiera, presieduta dal papà di Gigi, Adriano Buffon, in negativo per 11.420 euro (il dato del 2012 era positivo per quasi 8mila euro).

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FIlippo Limoncelli