Giro d’ Italia: (Decima tappa)

CATANIA-  Quando ha tagliato il traguardo ha chiuso il pugno in segno di vittoria, pero’ non ha fatto il segno della pistola come usa fare. ”Non sapevo se c’era qualcuno davanti. La pistola me la conservo per un altro giorno…”. A emozionarlo e’ stato il calore della gente a bordo del percorso – 200.000 tifosi, secondo gli organizzatori – e lo spettacolo di un gigante come l’Etna. ”Questo posto e’ mitico. Questa tappa non era lunga ma difficile, ed eccezionale per la gente. Volevo vincere per restituire l’affetto ricevuto a tante persone. Anzitutto la mia famiglia, il mio team, lo sponsor. Stavo bene, le gambe giravano – spiega – dovevo provarci. Avevo un solo dubbio, il vento forte. Ma ho tirato dritto”. Al primo affondo ha cercato di resistere. ”Quando ho visto che cedeva mi sono detto: io vado.

Io corro sempre per vincere, la gara mi piace. Non devo dimostrare niente, solo vincere”. Scarponi e Nibali accettano la sconfitta. ”Alberto ha dato una grandissima dimostrazione di forza, ha dato una bella botta a tutti. Ma ha vinto solo una battaglia” dice il marchigiano, che ha cercato di stare a ruota dello spagnolo al suo primo attacco. ”Ma poi ho pagato lo sforzo – dice – Da li’ per me e’ diventato un casino. Contador era gia’ favorito in partenza, oggi ha dimostrato che e’ il piu’ forte. Domani ci riposiamo, ma manca ancora tantissimo, il Giro non e’ finito”.

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