Finalmente Nizzolo! Dopo undici secondi posti il velocista milanese, campione d’Italia ed europeo, c’è l’ha fatta. A venti metri dalla linea d’arrivo. Con una volata imperiosa, potente ,netta, limpida. Stava per sorprendere tutti Edoardo Affini che ai 600 metri ha allungato secco staccandosi dal gruppo. Pensando che la sua “fagianata” fosse fatta a beneficio di un compagno, i super favoriti hanno indugiato qualche secondo.
Non Nizzolo che, intuita la mossa del mantovano, ha aperto il gas immediatamente, si è buttato sulla ruota di Affini tagliando fuori Sagan, Cimolai, Gaviria , Viviani. A cento metri ha agganciato l’ottimo Affini superandolo negli ultimi metri con una forza titanica. Affini si è piazzato secondo come nella cronometro di Torino. Terzo Sagan.
Immutata la classifica generale: primo Bernal, secondo Vlasov a 45”, terzo Caruso a a1’12” seguono Carthy e Simon Yates. Tappa numero 12, da Ravenna a Verona di 198 km.
Tappa piatta, lungo le strade di pianura del Ferrarese, Polesine, Mantovano. Sono andati in fuga, subito dopo la partenza, tre corridori coraggiosi: Rivi, Marengo e lo svizzero Pellaud. Sono rimasti in fuga la bellezza di 191 km. Sono stati ripresi a 7,3 km dal traguardo. Una bella impresa.
Applaudita dalla gente, numerosa in vari punti. FesteggElia Viviani – portabandiera alle Olimpiadi di Tokyo – scelto personalmente dal presidente del CONI Giovanni Malago’. Un riconoscimento a tutto il ciclismo agonistico e a coloro che vanno in bici, simbolo di libertà. “ Una scelta perfetta “ è stato il commento a caldo del sottosegretario Valentina Vezzali. Euforico Cordiano Dagnoni , presidente della Federciclismo:”
Scegliendo Viviani, peraltro oro olimpico nell’Omnium a Rio 2016, si è reso un tributo a tutti gli italiani che vanno in bicicletta “. Aggiunge l’interessato:” L’ho saputo in gara. Ero sulla prima salita lunga della tappa di Bagno di Romagna. Me lo ha comunicato dall’ammiraglia il d.s. Roberto Damiani.
A quella notizia è sparita la fatica. Mi sono sentito orgoglioso e onorato. Mi rende felice di essere il primo ciclista di sempre a portare il tricolore in una Olimpiade. E mettere al mio fianco Jessica Rossi è stata una bella idea. A chi l’ho detto per primo in corsa? A Nizzolo. Aveva la pelle d’oca per me. Poi ho parlato con Ganna e Affini. Filippo mi ha detto “ posso stringerti la mano “. Poi l’abbraccio al traguardo della sua Verona.
Tappa numero 14 ( sabato 22 maggio ). È la giornata dello Zoncolan, monte durisimo, cuore delle Alpi Carniche, provincia di Udine. Una tappa di 205 km, da Cittadella ( Padova ) al Monte Zoncolan, GPM di prima categoria posto a 1.730 metri. Ascesa tremenda. I primi 11 km presentano una strada larga con tornanti e pendenze al 7-8%. Gli ultimi 3 km sono al 13% con punte addirittura del 27% proprio a ridosso della linea d’arrivo. Tappo è epico, d’altri tempi.