ROMA – Giuseppe Giannini, nuovo ct del Libano ed ex calciatore e capitano della Roma negli anni ’90, è stato condannato a 6 mesi di reclusione con l’accusa di lesioni e minacce per aver picchiato l’ex presidente della Sambenedettese, Alberto Soldini, colpevole, secondo Giannini, di non avergli pagato lo stipendio.
Come riporta il Corriere della Sera a firma di G. De Santis, “la sentenza di primo grado ha accolto la ricostruzione operata dal pubblico ministero Gianluca Mazzei, che ha riassunto in aula la giornata nera del 17 novembre del 2006 vissuta da Giannini, da due giorni nuovo c.t. della nazionale del Libano. Ingaggiato come allenatore della Sambenedettese – allora in serie C1 – nella speranza di riportare la squadra in serie B, e affiancato dall’ex bomber Roberto Pruzzo, Giannini non decolla. Anzi, l’esperienza si rivela un fallimento. La Samb infila una serie di sconfitte che la portano al penultimo posto: cosi l’ex «Principe» viene esonerato. (…) Come ricordato dal pm, l’ex giallorosso, stufo di aspettare il pagamento degli stipendi, va sotto casa di Soldini urlando frasi come «scendi sennò ti ammazzo, dammi i soldi». Il presidente scende ma la discussione finisce in rissa e Soldini all’ospedale.”