Inter: battere la Juve e mettere pressione sul Milan. Con un pensiero a Calciopoli

MILANO – Le tensioni che si trascinano da anni per le vicende di Calciopoli sono sempre li’, sullo sfondo. In attesa, come dice Gianfelice Facchetti, che ”i tribunali mettano fine a discussioni ridicole in cui ognuno fa la sua battaglia, chi perche’ ci crede chi per opportunismo e per evitare che si parli del presente”. Ma con la sfida contro la Juventus dietro l’angolo, l’imperativo in casa Inter è  pensare solo ai tre punti. Perché un risultato negativo non comprometterebbe definitivamente la corsa scudetto; ma un successo metterebbe una pressione notevole addosso al Milan capolista, a una ventina di giorni dal derby. Sullo scandalo esploso nell’estate 2006, Massimo Moratti e la sua società  hanno una posizione chiara, che non cambia a prescindere dalla situazione contingente.

Ma in questi giorni il presidente nerazzurro ha dovuto destreggiarsi piu’ che altro nello scambio di battute a distanza con Rafa Benitez. Allenatore e squadra devono invece concentrarsi esclusivamente su come superare l’ostacolo bianconero, perché più che mai domenica per l’Inter conteranno soprattutto i tre punti in palio. Impresa storicamente niente affatto facile, visto che l’ultimo successo nerazzurro in campionato a Torino risale al 20 aprile 2005 (0-1, Cruz), a cui sono seguiti due sconfitte e altrettanti pareggi, senza contare i successi in Supercoppa Italiana (2005) e Coppa Italia (2008).

Il guaio della settimana è  l’infortunio di Diego Milito (il quinto di una stagione tormentata), che starà fuori almeno un mese. Leonardo e la società hanno concesso all’attaccante di tornare in Argentina, confidando che caldo e aria di casa lo aiutino a smaltire quanto prima l’ennesimo stiramento al bicipite femorale.

La buona notizia per Leonardo è invece che ha trovato un uomo in piu’. Non è un nuovo acquisto, ma un giocatore che sotto Rafa Benitez sembrava scomparso e sono da una decina di giorni è a disposizione di Leonardo. Si tratta di Wesley Sneijder, che e’ tornato in campo dopo un mese e mezzo di stop, carico come se volesse rifarsi del tempo perso e della delusione per il mancato Pallone d’oro.

Nell’ultima settimana, in tre partite ha segnato altrettanti gol. A Bari, contro la Roma e l’ultimo, con la maglia dell’Olanda, una prodezza balistica, sintesi di fantasia e abilita’ tecnica. Esattamente quello che serve all’attacco nerazzurro per non dipendere solo dai piedi di Samuel Eto’o, che lo scorso anno ha segnato ai bianconeri sia all’andata sia al ritorno.

Published by
Emiliano Condò