Solo a ridosso della partenza per Abu Dhabi Massimo Moratti potrà di nuovo gustarsi emozionanti ricordi delle due Coppe Intercontinentali vissute da figlio del patron della Grande Inter nel ’64 e ’65. Ora, a meno di due settimane dal Mondiale per Club, ha pensieri molto meno piacevoli.
La sua Inter non è risorta battendo Twente e Parma: resta striminzita e il rientro degli infortunati è l’unico appiglio a cui Rafa Benitez sembra in grado di aggrapparsi per vincere negli Emirati e non concludere anzitempo la sua avventura sulla panchina nerazzurra. Il 3-1 subito ad opera della Lazio è la quarta sconfitta in 15 giornate (quante in tutto lo scorso campionato), ed è il terzo scontro diretto finito male: la classifica piange, oggi vale appena un posto in Europa League.
Le uniche buone notizie, una volta tanto, vengono proprio dall’infermeria. Smaltito il terzo guaio muscolare di fila, Milito è pronto a tornare in campo, così come Mariga; mentre il problema che ha fermato Stankovic contro la Lazio è solo un risentimento che non gli costerà il Mondiale per Club.
Non è invece ancora completo il recupero di Maicon e Julio Cesar. Benitez spera di averli ad Abu Dhabi, dove fra il 15 e il 18 dicembre si giocherà molto se non tutto il suo futuro. Il ko contro la Lazio non è certo il miglior viatico verso il Mondiale, senza contare che martedì sera si torna in campo nel gelo di Brema.
A qualificazione già ottenuta, lo spagnolo difficilmente rischierà giocatori non ancora al 100%. Ma è il primo a sapere che battere un Werder senza obiettivi può servire a conquistare il primo posto del girone (se il Twente pareggia o batte il Tottenham) e ridare morale e fidicia a una squadra tornata di nuovo a terra dopo due vittorie di fila.
Anche il Milan, dopo aver vinto la Champions League nel 2007, nella stagione successiva sbandò, salutando l’Europa agli ottavi di finale e chiudendo al quinto posto in campionato. Ma i rossoneri all’epoca avevano puntato tutto sul Mondiale per Club (conquistato), mentre Moratti ha scelto Benitez convinto che la squadra potesse almeno competere fino in fondo su tutti i fronti.
«Sapevamo che con il Mondiale vicino non era facile essere tutti concentrati», si è difeso l’allenatore dopo la disfatta dell’Olimpico: e in effetti è sembrato che alcuni suoi giocatori abbiano attaccato la spina solo dopo il vantaggio della Lazio se non dopo il raddoppio.
Nessuna distrazione, assicura Javier Zanetti: «La voglia di far bene e il gruppo ci sono. Però – avverte il capitano interista – dobbiamo dare tutti qualcosa in più. Ultimamente ci è mancata più di metà squadra, le difficoltà ci sono, ma la voglia di continuare a vincere non manca. Dobbiamo crederci, avere fiducia e sapere che al di là di tutto siamo forti. Facciamo l’ultimo sforzo per il Mondiale e poi nel 2011 ripartiamo alla grande». Moratti non vede l’ora.