Rischio accanimento terapeutico: ogni ora che passa accentua questo pericolo per Rafa Benitez. Dopo il fango di Verona, sembrava imminente la decisione di ‘staccare la spina’ all’allenatore neroazzurro, l’unica possibile per una squadra che ha perso l’identita’, la fortuna, la voglia di vincere, la compattezza.
La testata di Samuel Eto’o ai danni di Cesar e’ l’immagine che meglio riassume l’Inter di questo scorcio di stagione, precipitata a meta’ classifica, a 20 punti insieme al Palermo. Infortuni, congiuntura non positiva, scarso feeling con i giocatori: tutto vero, ma non bisogna addurre alibi.
Luciano Spalletti – che sarebbe gia’ in Italia – e’ accreditato come possibile successore dello spagnolo. Una serie di coincidenze avallerebbe l’ipotesi: il tecnico dello Zenit San Pietroburgo avrebbe chiesto ai dirigenti del club russo il permesso di non essere in panchina nella prossima partita, l’ultima di un campionato vinto con due turni di anticipo. I campioni d’Italia e d’Europa sono tornati da Verona scuri in volto.
Bocche cucite, nessuno si era fermato in zona mista al Bentegodi. La societa’ ufficialmente non si pronuncia. Un silenzio assordante anche se filtrano indiscrezioni su una presunta telefonata di Massimo Moratti a Benitez: fiducia (poca e a termine) confermata, ma probabilmente se l’ultimo atto ancora non si e’ compiuto e’ per la scarsita’ di alternative a Rafa e per cercare un accordo con il suo possibile successore. Il presidente nerazzurro deve gestire la crisi, ma il Twente incombe, il morale e’ a terra e l’infermeria piena. I tifosi sono in rivolta e questo e’ un altro elemento da non trascurare. Insomma, tocca superare lo choc di Verona e la partita di Champions contro gli olandesi rischia di essere per Benitez la linea Maginot. Tutto puo’ accadere da un momento all’altro.
Quel che e’ certo e’ che il toto-allenatore e’ partito, la fiducia in Benitez e’ ormai ai minimi termini. Gli allenatori disponibili sul mercato sono pochi. C’e’ chi giura di aver avvistato Spalletti a Milano: l’ex tecnico della Roma nel 2009 ha firmato un contratto triennale con lo Zenit.
Libero ma altamente improbabile Leonardo per i suoi lunghi trascorsi in rossonero. Nella rosa dei papabili sono stati inseriti Walter Zenga (quotazioni in ribasso), Diego Simeone – El Cholo, ex mediano argentino dell’Inter – e Frank Rijkaard, pure lui disoccupato. Sono momenti decisivi per prendere una decisione importante e cercare di raddrizzare una situazione che puo’ diventare rischiosa: nove punti dalla vetta sono un abisso per una squadra come l’Inter, solo l’anno scorso grintosa e irresistibile come Jose’ Mourinho, adesso fiaccata e spenta.
Difficile giudicare l’atto sconsiderato di Eto’o, giocatore corretto e leale: e’ spia di un forte malessere interno ed e’ soprattutto l’ennesimo macigno sul cammino tormentato di un collettivo gia’ provato. Il giocatore camerunense saltera’ con ogni probabilita’ le prossime partite di campionato in virtu’ della squalifica dopo la prova televisiva. E’ il caso di dirlo: piove sul bagnato.
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