Alzare la Coppa dei Campioni due anni di fila come seppe fare la Grande Inter di Helenio Herrera. E’ ambizioso il sogno che Rafa Benitez regala al popolo nerazzurro alla vigilia del debutto in Champions League con gli olandesi del Twente.
Ambizioso, come si conviene a una squadra ‘campione di tutto’. Plausibile se forgiato nel sacrificio, nella passione, nel lavoro incessante.
Mostrando la stessa ”intensita”’ e la stessa ”mentalita’ dell’anno scorso si puo’ vincere” ancora la Champions League – ammonisce sornione nel ventre del ‘De Grolsch Veste Stadion’ – poiche’, in squadra ”c’e’ tanta qualita”’, pronta a esplodere sui campi d’Italia e d’Europa. A patto di aggredire gli avversari fin da subito. A partire dal Twente, fresco campione d’Olanda. ”Penso che tutte le partite siano difficili – ha sottolineato Benitez -: ogni partita e’ la piu’ importante: questa con gli olandesi, ”e’ la piu’ importante. Il Twente e’ una squadra forte, che ha qualita’, intensita’ e fiducia: sara’ dura come ogni partita in Champions League”. Possibilista, Benitez, per una doppietta europea, fiducioso anche Wesley Sneijder, vero e proprio fulcro del gioco nerazzurro. La squadra ”puo’ rivincere la Coppa. Ogni anno – ha scandito – si ricomincia da zero: abbiamo un girone difficile ed e’ importante arrivare alle sfide dirette. La squadra – ha puntualizzato – c’e’, e’ buona e puo’ rivincere”, entrando, a pieno titolo, nella leggenda ambrosiana.
Ipotesi che non spiacerebbe di certo a Massimo Moratti che, da Milano, suona, a suo modo, la carica. Vinta la Champions lo scorso anno, ”c’e’ il peso della responsabilita’, pero’ – ha esortato – c’e’ anche la bellezza della responsabilita’. Spero che i nostri giocatori sentano anche la seconda cosa: l’importante e’ essere assolutamente concentrati in una partita, quella di domani sera, assolutamente non facile” e dal forte valore simbolico. In attesa di incrociare gli olandesi, c’e’ una squadra da disegnare e mettere in campo per cancellare i tentennamenti di questo primo scorcio di stagione a aprire nel migliore dei modi la nuova campagna d’Europa. I dubbi, in particolare, riguardano Chivu, uscito con l’Udinese per un problema alla parte posteriore del ginocchio sinistro. La mancanza del terzino romeno costringerebbe Benitez a schierare Zanetti sulla fascia e, a centrocampo, uno tra Mariga e Muntari (stante l’assenza di Thiago Motta e Stankovic). Qualora, invece, il difensore riuscisse a scendere in campo, Benitez – cui ”piacerebbe se giocassimo piu’ avanti” – potrebbe affiancare Zanetti a Cambiasso per una diga argentina, a centrocampo, tutta esperienza e concretezza.
A completare il 4-2-3-1 d’ordinanza – almeno fino a che la condizione dei giocatori non permettera’ di provare il ‘rombo’ – il muro difensivo costruito sui muscoli di Lucio e Samuel e la forza di Maicon; in avanti, il trio composto da Pandev, Sneijder – attesissimo in patria dopo le magie sudafricane – e Eto’o, alle spalle di Milito con licenza, per il camerunese, di tagliare con continuita’ verso la porta avversaria ampliando a dismisura il proprio raggio d’azione.