Carlo Ancelotti, allenatore del Chelsea, accende la sfida di Champions League contro l’Inter punzecchiando il suo allenatore Josè Mourinho.
Ancelotti, Inter-Chelsea sarà “Special One” contro “Normal One”?
“La definizione non mi piace, io la metto su un altro piano. Mourinho qui ha lasciato un segno, soprattutto nell’organizzazione della società . Non sarà Mourinho-Ancelotti, ma una sfida durissima. A noi non poteva capitare di peggio, a loro nemmeno”.
Mourinho è un provocatore che sguazza nelle polemiche o un manipolatore dei media?
“Il suo è un modo per distogliere l’attenzione dalla squadra e finora ha funzionato. L’Inter ha ribaltato partite completamente perse, nessun’altra squadra c’è riuscita”.
“Magari fossi venuto prima in Inghilterra”: è vero che è una sua frase?
“E’ vero, per l’esperienza di vita. Ma io stavo al Milan, mica alla Pinzillachese. Ed è vero nel senso che ero arrivato con qualche preoccupazione: il Paese nuovo, le difficoltà della lingua. Invece ho trovato un club organizzatissimo: basti pensare ai 32 campi, sempre perfetti. E un paese unico per la civiltà della gente, dove puoi vivere davvero tranquillo. Io ho scelto la campagna di Oxshott, a due passi da Cobham. Ma vado a Londra spesso, la trovo magnifica”.
proposito di Giulio Cesare, le è mai venuto in mente il “veni, vidi, vici” adattato alla sua Britannia?
“Ovvio. Sono venuto, sto vedendo e prima di andarmene vorrei vincere la Coppa d’Inghilterra, la Premier e ovviamente la Champions. Ma non ho fretta, la concorrenza qui è forte. Se vogliamo giocare ai paragoni, il Manchester United è l’Inter, il Liverpool la Juve, l’Arsenal la Roma, il Manchester City la Fiorentina. Ma io mi prendo l’accoppiata Chelsea-Milan: se ripetessi certi risultati, non sarebbe male, no?”.
