Il caso è chiuso e si cercano nuove strade, i nomi non cambiano. Uno spettro si aggira – non per l’Europa – ma per Milano, Fabio Capello. Il coach dei Three Lions fa una breve tappa nel capoluogo lombardo prima di unirsi alla famiglia per il Natale da trascorrere in Svizzera.
Eppure il tecnico friulano non sembrerebbe corrispondere al profilo che ha in testa il presidente. Un tecnico con una carriera giovane, forti motivazioni, un allenatore da ‘sperimentarè e – in caso – da confermare. Dunque neanche Spalletti andrebbe bene.
Resta la corsa a due – salvo outsider dell’ultima ora – Leonardo e Zenga. Poco probabile l’idea interna, quella di un coppia Baresi-Figo che potrebbe durare giusto il tempo di permettere al nuovo allenatore di insediarsi. Il brasiliano incontra molto in casa neroazzurra ma il suo legame con il Milan è molto forte e potrebbe costituire un ostacolo.
Resterebbe Zenga, uno di famiglia. Benitez dice che a Moratti piaceva il suo progetto e lo riteneva un manager. Non si direbbe, a giudicare dai fatti. C’è sempre il pallino di Pep Guardiola: qualcuno sta gufando affinchè ‘rompà con il presidente degli azulgrana Sandro Rosell.
Un pensiero nostalgico e per Mourinho, visto che il rapporto con il Real non sempre è idilliaco. Pure lo Special One ha i suoi problemi: vorrebbe rinforzi e ha battuto cassa.
Messaggio e metafora illuminanti al presidente Florentino Perez: «Quando vai a caccia con un cane, hai buone possibilità di successo; se ci vai con un gatto, cacci lo stesso ma il risultato non sarà lo stesso».
