TORINO- Non si guarda in casa d’altri. Protagonista nella rincorsa scudetto della sua Inter, condottiero da dieci vittorie in dodici gare – l’undicesima potrebbe pure regalargli il record di 33 punti in tredici partite – Leonardo ha idee molto chiare: se vorra’ fare ancora strada la sua squadra deve pensare solo a stessa; migliorare il gioco; arrampicarsi sul sentiero dell’equilibrio e della continuita’. Niente di piu’ e niente di meno. Senza pensare al Milan, alla Juventus e al calendario che le fara’ incrociare i rossoneri nel Derby del 3 aprile: l’Inter deve bastare a se stessa, senza se e senza ma.
”Penso solo a noi – chiarisce il tecnico brasiliano – abbiamo partite molto importanti da disputare e siamo in corsa in tutte le competizioni: solo la continuita’ che abbiamo avuto ci puo’ portare lontano”. Concetto limpido e cristallino. ”Dobbiamo pensare a migliorare il nostro gioco perche’ questo ci dara’ la possibilita’ di fare grandi cose in questa stagione – scandisce ancora Leonardo -: non voglio che niente tolga l’attenzione dalla nostra partita, neppure Juventus-Milan che non determina niente. Noi – ribadisce – dobbiamo giocare e vincere: abbiamo bisogno di riprendere e migliorare il nostro ritmo. Sono contento solo se vinciamo noi: non guardiamo i risultati degli altri, non voglio entrare in questo gioco”. Concentrato solo sul Genoa – basta guardare la ”loro probabile formazione e si vede che scendera’ in campo una squadra equilibrata che ha giocato insieme e fatto bene molte volte”, argomenta – l’allenatore nerazzurro non teme cali particolari, dopo il ‘tour de force’ delle ultime settimane, (”bisogna riuscire ad avere una base in modo che, quando succede qualcosa, si abbia subito una reazione”) e non si cura troppo di calendario e quote-scudetto. ”Ogni partita vale tre punti ed e’ da vincere – commenta -. Via i pensieri matematici: servono gioco e voglia di fare come stiamo facendo con tanta motivazione e con il tanto orgoglio che c’e’. Perche’ – garantisce – i miei ragazzi vogliono dimostrare ancora tanto”. Contento, anzi ”molto soddisfatto” per i suoi primi due mesi sulla panchina nerazzurra, ”anche per il modo in cui abbiamo vissuto una situazione molto intensa, emozionante e difficile”, Leonardo potrebbe contare, con il Genoa, anche sul giovane difensore Ranocchia (convocato contro i rossoblu’ dopo i piccoli fastidi degli ultimi giorni) oltre che su un reparto avanzato ben assortito e rinforzato dall’arrivo del ‘Pazzo’. Uno, spiega il suo tecnico, che ”sta facendo non bene, di piu’: e’ un riferimento importante per la squadra e fa movimenti decisivi. Ma non solo Pazzini – concede – tutto il reparto offensivo sta giocando alla grande”.
E in attesa del ‘gran giorno’, quando Inter e Milan si incroceranno al Meazza, Leonardo – ieri alla guida dei rossoneri, oggi dei nerazzurri – non si sottrae ad una riflessione sulla presunta maggiore milanesita’ degli interisti rispetto ai cugini. ”Credo che entrambe le parti si sentano piu’ dell’altra identificate con la citta’ dal proprio punto di vista – e’ la filosofia del brasiliano -. Questo e’ bellissimo e non credo ci sia una citta’ cosi’ dove esistano piu’ coinvolgimento e senso di appartenenza ad una squadra”. Ad ogni modo ”quello che la gente prova a livello emotivo e’ la grande soddisfazione di chi, piu’ di un secolo fa, ha creato queste squadre. Riuscire a mantenere intatta la stessa passione di piu’ di cento anni fa – chiosa – e’ il vero orgoglio”.
