
MILANO – Ieri a Milano si รจ tenuta la conferenza stampa di presentazione di Roberto Mancini come nuovo allenatore dell’Inter. La Gazzetta dello Sport, in un articolo a firma dell’inviato Matteo Brega, riporta le dichiarazioni del mister nerazzurro:
“Non ho la bacchetta magica, si deve tornare a vincere attraverso il lavoro โ continua il Mancio -. LโInter รจ un grandissimo club, credo in questo progetto. Sono felice di aver accettato lโofferta, anche se quando si torna in un posto dove si รจ fatto un buon lavoro, si ha tutto da perdere”.
“Non avrei mai pensato di tornare allโInter, vuol dire che era stato fatto qualcosa di buono la prima volta”. Modesto, quasi sorpreso, saggiamente moderato per frenare i facili entusiasmi. Roberto Mancini rientra nel mondo nerazzurro per rimettere lโInter al centro del calcio italiano. E non solo.
“Lโentusiasmo sta alla base di ogni successo, sta a noi riportare i tifosi allo stadio”. Uno dei nodi che lastricavano lo stomaco di Erick Thohir: la disaffezione del Meazza. Mancini riavvicinerร il pubblico, funzionerร subito come una calamita.
Roberto e Massimo, unโaccoppiata che ha riportato lโInter sui gradini piรน alti. Tutto cominciรฒ dieci anni fa. “Moratti e la sua famiglia hanno fatto la storia dellโInter, รจ impossibile da cancellare. Lโho sentito al telefono, lโho sentito felice e sono felice anche io per la sua felicitร . Abbiamo iniziato a vincere insieme, dobbiamo tornare a farlo”. E con lo stesso telefono ha parlato a Thohir: “Lo ringrazio per avermi dato questa possibilitร . Era dispiaciuto per Mazzarri, mi sembra una persona perbene. Vuole il successo dellโInterโ. Ma cโรจ anche una parola per WM: “Lo ritengo un bravo allenatore, purtroppo quando si cambia vuol dire che le cose non vanno bene e non รจ sempre colpa soltanto dellโallenatore”.
“Non ho problemi a giocare a tre o a quattro in difesa, l’ho fatto alcune volte al City o al Galatasaray”. Mancini, fedele alla difesa a quattro, si ritrova ora un gruppo forgiato in un anno e mezzo per giocare a tre. “Voglio parlare con i giocatori e trarre le mie conclusioni”. Tra quelli a cui vorrร parlare con molta attenzione c’รจ sicuramente Vidic, il cui avvio di campionato รจ stato negativo. “Capita a tutti di avere bisogno di qualche mese per ambientarsi – spiega Mancini -. Cosรฌ รจ per Nemanja. La situazione la conosco dall’esterno, ma anche lui penso abbia solo bisogno di assestarsi. Guarin? Non conosco la sua situazione, ma per me รจ un grande giocatore che potrร essere utile per noi”. Ha sempre parlato bene di Mateo Kovacic, quando giocava ancora in Croazia e non lo allenava. Ora le strade si incontrano: “Ha grandi qualitร , รจ giovane e in quanto tale deve passare anche attraverso situazioni difficili per crescere. In futuro puรฒ diventare un campione”.
Thohir lo ha richiamato perchรฉ conosce giร l’ambiente nerazzurro, per le sue qualitร , perchรฉ ha un profilo internazionale. Ma il Mancio glissa. “Non so perchรฉ mi hanno chiamato, dovete chiederlo al presidente – sorride -. Dopo 6 anni di esperienze all’estero spero che possano tornarmi utili tutte le cose che ho imparato”. E il Governo Mancini cosa farร nei primi cento giorni? “Cento? Spero mille! Perรฒ so anche che bisogna tornare a vincere in fretta e io ho bisogno di lavorare subito, fin dal primo allenamento. Il mercato di gennaio? Devo conoscere bene la squadra prima di sapere cosa possa servire. A gennaio o arriva un fuoriclasse, oppure rischi di prendere qualcuno che fatichi ad ambientarsi in poco tempo”.
