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Iran, i calciatori non cantano l’inno e i tifosi li insultano. Ma dalla tribuna anche cartelli a favore dei manifestanti

I giocatori della Nazionale iraniana non hanno cantato l’inno prima della partita con l’Inghilterra. Le telecamere hanno indugiato sui volti dei calciatori e del ct Queiroz e nessuno ha accompagnato la musica con le parole. Il gesto dei giocatori è stato interpretato come una forma di protesta nei confronti della repressione del regime di Teheran verso le proteste in corso nel paese da settimane.

Sugli spalti, molti tifosi della selezione asiatica hanno esibito cartelli e striscioni con le parole ‘Woman Life Freedom’.

Altri tifosi invece hanno disapprovato l’iniziativa dei calciatori iniziando a fare buuuu quando si sono accorti che i giocatori rimanevano muti durante l’inno.

Mondiali 2022, altro scandalo: la FIFA vieta la fascia arcobaleno minacciando i capitani delle nazionali

Niente fascia arcobaleno al braccio dei capitani di Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svizzera. Alla fine hanno dovuto cambiare idea, cedere alle pressioni della FIFA, sventare la minaccia di ritrovarsi con calciatori ammoniti senza nemmeno scendere in campo.

Niente fascia arcobaleno per i capitani, il comunicato

In una dichiarazione congiunta le Federazioni di Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svizzera hanno fatto un passo indietro e deciso di non mettere al braccio dei capitani la fascia ‘One Love’ che richiama l’iconica bandiera arcobaleno, simbolo della comunità LGBTQIA+.

“Come Federazioni nazionali non possiamo mettere i nostri giocatori in una posizione in cui potrebbero incorrere in sanzioni sportive, comprese le ammonizioni; per questo motivo abbiamo chiesto ai nostri capitani di non indossare la fascia durante le partite della Coppa del Mondo. Eravamo disposti a pagare multe che normalmente si applicherebbero alle violazioni dei regolamenti sulle divise e avevamo preso un forte impegno: volevamo che i capitani indossassero la fascia arcobaleno. Tuttavia, non possiamo permettere che i nostri giocatori siano costretti a ricevere un’ammonizione o a lasciare il campo di gioco. Siamo molto frustrati da una decisione che riteniamo senza precedenti: abbiamo scritto alla FIFA a settembre informandola del nostro desiderio di indossare la fascia One Love per sostenere attivamente l’inclusione nel calcio e non abbiamo avuto risposta”

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Gianluca Pace