Il progetto non si è fermato, anche se da buon italiano Cesare Prandelli fa di necessità virtù e si adatta a quel che ha: tradotto, invece del tridente con Cassano e Balotelli alle ali, un’Italia con due centravanti e Fantantonio dietro a inventare.
È questa l’idea di azzardo sulla quale il commissario tecnico azzurro vuole cominciare a lavorare, in vista di Irlanda del Nord-Italia di venerdì sera a Belfast o – più verosimilmente – di Italia-Serbia di martedì a Genova. «Aveva ragione Cannavaro quando diceva ‘fenomeni in giro non ne vedo’- ha ricordato il ritrovato Zambrotta, capitano in pectore di questa nazionale (»ma io non sono qui perchè ho certezze di giocare, e non toglierò spazio ai giovani«).
Però, il talento c’è, assicura il terzino campione del mondo nonchè reduce dal fallimento sudafricano. «Ce l’ha Cassano, ce l’ha Balotelli che stavolta è assente, ce l’ha Pirlo», ha ricordato Zambrotta, lasciando capire quanto abbia inciso la mancata convocazione dell’attaccante Samp per il Mondiale alle spalle.
«Non dovevamo essere noi veterani a spingere Lippi, erano problemi tra loro due: ora c’è, e mi fa piacere». Anche a Prandelli, ovviamente. E da lì si ripartirà per disegnare una nazionale diversa da quella che Prandelli aveva in mente all’inizio. A complicare i piani è arrivato l’infortunio di Gilardino, giocatore ideale per fare coppia con un altro centravanti (Borriello, piuttosto che Pazzini).
Ma per sostituirlo il ct non ha chiamato una seconda punta come Quagliarella, piuttosto ha preferito dare la prima maglia azzurra a Sergio Floccari. Segno che la novità non è abbandonata. Certo, per ora la prima giornata completa di lavoro ha ribadito la scelta del 4-3-3. Prima Pazzini punta centrale e Cassano-Rossi sugli esterni, a porte chiuse poi Borriello con Cassano a sinistra e Pepe a destra. Il tecnico intende usare le sessioni chiuse a telecamere e occhi indiscreti per lavorare sul rombo di centrocampo: davanti alla linea De Rossi-Pirlo-Mauri, Cassano trequartista e due numeri 9. Il primo con la tendenza a sfilare verso centro sinistra, uno degli altri due chiamato al sacrificio.
I prossimi giorni dirà se il ‘sognò offensivo di Prandelli è praticabile, anche solo con la Serbia. Il 4-3-3 iniziale è la stessa disposizione vista contro le Far Oer, quello del pomeriggio (quando però il ct ha mischiato i reparti) ricalca il modulo in Estonia. Evidentemente, l’azzardo deve ancora maturare. Intanto, l’idea di nuova Italia nella mente di Prandelli prende anche altre forme. Dopo pranzo riunione del ct con il presidente del Club Italia, Demetrio Albertini, il team manager Gigi Riva, e poi Pirlo, De Rossi, Zambrotta, Palombo e Cassano. Anche ‘Fantantoniò ha contribuito a rinfrescare le regole del fair play azzurro, insieme con i veterani (gli altri quattro erano tutti all’ultimo Mondiale).
Attenzione ai comportamenti fuori dal campo e con i club, ai rapporti con la stampa, alle regole sulle divise e sugli sponsor (il contratto dell’advisor è in fase di rinnovo). Prandelli pretende un’Italia educata, tutta gioco e fair play.