Il ct della Nazionale italiana Marcello Lippi commenta la sconfitta nell’amichevole contro il Messico. Una sconfitta inaspettata che però non preoccupa più di tanto il tecnico viareggino. “Abbiamo fatto una brutta figura ma non cambio programma. Pensavo di stare più avanti – ha spiegato Lippi – ma la differenza di condizione era evidente, noi arrivavamo sempre secondi sulla palla. Così non contano i discorsi su moduli”.
“Non è importante essere in condizione ora ma fra 10 giorni”, ha commentato ai microfoni di Raiuno il tecnico azzurro. “Avevamo le gambe pesantissime, se avessimo giocato sei-sette partite come loro saremmo stati in condizioni migliori”, ha aggiunto. “Avrei comunque preferito una prestazione migliore”.
Il test contro il Messico, definito “determinante” alla vigilia dallo stesso Lippi, è stato risolto dai gol di Carlos Vela al 16’ e Alberto Medina all’84’. Nel finale gli azzurri sono andati a segno con Leonardo Bonucci, bravo ad ottenere il primo gol con la maglia della nazionale risolvendo una situazione confusa in area messicana.
Il 4-2-3-1 scelto all’inizio del primo tempo da Lippi, che ha schierato nella formazione titolare Alberto Gilardino unica punta, non ha offerto segnali particolarmente incoraggianti: il tridente a sostegno dell’attaccante della Fiorentina ha faticato a costruire gioco anche per le prestazioni deludenti di Claudio Marchisio, schierato come trequartista, e di Vincenzo Iaquinta, in campo nel ruolo di esterno.
Del Marchisio trequartista e dei numerosi aggiustamenti Lippi comunque non si pente: “Non cambio in nulla. Avevo detto che tutti avrebbero giocato una partita intera e così sarà, indipendentemente da questo risultato, anche se avrei fatto volentieri un po’ meglio. E Marchisio tra le linee non è stato un fallimento: ho dovuto toglierlo quando ho visto che il Messico raddoppiava gli uomini sulla fascia sinistra e costringeva Di Natale a fare il terzino puro. Così ho messo Marchisio in linea con Pirlo e poi sull’esterno. Sono tutte mosse che provavo per fermare il Messico, ma erano troppo più avanti di noi”.
Domani, ampio turn over: “In Svizzera giocheranno quelli che hanno fatto meno a Bruxelles o non sono entrati”. Difficile fili meglio, con queste gambe.