Domani contro l’Estonia Giampaolo Pazzini e Antonio Cassano potrebbero giocare assieme in Nazionale dopo i fuochi d’artificio nella Sampdoria.
Sarebbe la prima volta in azzurro. ”Ne abbiamo parlato talvolta, ora la cosa potrebbe concretizzarsi anche se ancora non c’è nulla di certo – dice scaramantico l’attaccante doriano – Antonio è un campione, ci conosciamo bene, ci siamo fatti gli auguri poi via al lavoro. Se domani dovessimo giocare assieme sarebbe bello anche per la Samp. Cassano è un po’ rabbuiato? No, anzi è o tranquillo e nello spogliatoio non si cheta mai. Spero davvero che l’intesa che c’è fra noi possa risultare un vantaggio per la Nazionale, manca il successo da 7 partite, troppe. Non è da Italia. Il massimo sarebbe ricominciare a vincere giocando bene, la Spagna è l’esempio”.
E’ in forma Pazzini, nei preliminari Champions coi suoi gol ha illuso sul passaggio di turno. E Cesare Prandelli, che lo aveva escluso per l’amichevole con la Costa D’Avorio alimentando ruggini risalenti ai tempi viola, intende assegnargli la maglia da titolare: ”Chiariamo subito, mai ho pensato che con Prandelli ct le porte azzurre si sarebbe chiuse per me, la Nazionale è diversa da un club e inoltre fra noi non ci sono mai stati problemi, solo scelte diverse. A Firenze avevo poco spazio, era arrivato Gilardino, ma non rinnego i 4 anni vissuti lì, magari qualcuno dirà che ho segnato poco ma per me sono stati importanti e li porterò sempre dentro di me”.
E in ogni caso in questo momento Pazzini appare in vantaggio su Gilardino: ”Con Alberto siamo amici e questo ci permette di vivere tutto serenamente. Se giocherò domani sarò contento, mi piacerebbe anche martedì al Franchi – sorride – perché per me giocare a Firenze è sempre speciale. Siamo in tanti e tutti bravi. Amauri? Quando espressi il mio parere un anno fa sugli oriundi non volevo mancare di rispetto a lui e alle sue doti. Comunque io conosco il mio valore e sono consapevole dei miei mezzi”.
Appare cambiato Pazzini rispetto ai tempi viola quando decise nel gennaio 2009 di fare le valigie non sopportando più la tensione di un impiego altalenante. Appare più sicuro, sereno, convinto. ”Ed è così. Quando giocavo a Firenze ero più giovane e insicuro, ora sono più maturo, freddo, consapevole. D’altronde non era facile fare il titolare dopo Toni. Però ora sarebbe tutto diverso perché avrei una testa diversa”.
Intanto a Firenze aumenta il partito di chi lo rimpiange e non solo fra i tifosi: ”Se è una rivincita? Di certo mi fa piacere aver dimostrato che tante critiche erano sbagliate e affrettate. Forse c’è stata poca pazienza nei miei confronti. Comunque alla Fiorentina resterò sempre legato e col presidente Andrea Della Valle continuo a sentirmi spesso”.
A proposito di rimpianti: a mercato chiuso ne ha Pazzini visto che il suo nome e’ stato accostato a grandissimi club come Juve e Real Madrid? ”Nessuno mi ha mai detto qualcosa, parevo destinato qua e la’ ma ho vissuto tutto molto serenamente. Anzi mi sono divertito a vedere i vari trasferimenti. Certo che Milan e Roma hanno chiuso col botto, specie i rossoneri che con Ibrahimovic e Robinho sposteranno di sicuro gli equilibri. Meno male così il campionato sarà meno noioso”.