BERGAMO – Chissà se si sono pentiti: quando sulla panchina dell’Atalanta sedeva Antonio Conte, infatti, i tifosi più accesi gli hanno preferito il capitano Cristiano Doni. Ora, a distanza di qualche anno, l’allenatore torna a Bergamo da avversario, seduto sulla panchina della Juventus. Doni, invece, non ci sarà, squalificato (ma è davvero l’aspetto più marginale di tutta la faccenda) per la vicenda calcio scommesse.
Racconta il quotidiano Il Giornale, infatti, che fu proprio un rapporto non proprio idilliaco con il capitano ad essere tra le cause delle dimissioni dell’allenatore. Era la stagione 2009-10. L’Atalanta era in serie A e si affidò a Conte per sostituire Angelo Gregucci. Il tecnico se la cavò con uno score decente per una squadra che deve salvarsi: tre vittorie, quattro pareggi e sei sconfitte.
Ma quello che, all’inizio della sua avventura era per Conte “il posto ideale” per lavorare, ben presto si rivelò assai meno ideale del previsto. E con Doni, scrive il Giornale, furono scintille. Doni gli diede del “presuntuoso”. Conte rispose con un “pensi a giocare non è Dio sceso in terra”. Ma a Bergamo, allora, più o meno lo era. E tifosi e proprietà si schierarono compatti con il capitano. Conte tolse il disturbo e l’Atalanta, a fine anno, scivolò in B. Ora che Doni “non è più il capitano”, però, forse qualche tifoso ci ha ripensato. Non sarebbe stato meglio tenersi Conte?