Ciro Ferrara è ancora l’allenatore della Juventus. Dopo una giornata ad altissima tensione caratterizzata da un vertice interminabile, da allenamenti sospesi e dalla conferenza stampa del tecnico rinviata prima di un’ora, poi di due.
Il tutto perchĂ© all’interno dello spogliatoio bianconero si stava consumando la resa dei conti. Un faccia a faccia tra allenatore, dirigenza e squadra che si è protratto piĂ¹ del previsto.
Probabilmente saranno volate parole grosse e accuse reciproche, ma alla fine l’ha spuntata Ferrara, per ora, che poco dopo si è concesso ai microfoni per spiegare la situazione.
Con una metafora cinematografica: «Sono come Rocky: prendo cazzotti, sono pieno di sangue ma continuo a dire all’avversario ‘tira piĂ¹ forte che non mi fai male’. E’ così e la sconfitta con il Milan non muta le cose. Del cambio di allenatore si parla da diverso tempo. Conosco il pensiero della societĂ , anche se sono adulto e vaccinato per capire che il destino di ogni allenatore è legato ai risultati. Se non ci sono, la societĂ prenderĂ i provvedimenti che riterrĂ piĂ¹ idonei a cambiare la tendenza negativa. Se si dovesse passare per il mio esonero, non lo prenderei assolutamente come una sconfitta, ma come una crescita nella mia carriera, che è solo all’inizio. E poi, come dice mia mamma, si chiude ‘na porta e si apre nĂ¹ portone’».
