Juve e Lazio in vetta, frenata Udinese. La Roma spreca ma piega il Lecce

(Foto LaPresse)

ROMA – Juve al comando nonostante una partita in meno. Lazio che resiste in testa grazie al punto di Napoli, Milan rallentato dall’arbitro a Firenze e Udinese che scompare a Parma. La dodicesima di campionato conferma una prima spaccatura della classifica con 4 squadre in fuga e poi un plotone di inseguiori.

A comandare il plotone delle inseguitrici staccate c’è la Roma. La squadra di Luis Enrique vince 2-1 con il Lecce in una partita a tratti surreale. I giallorossi dominano, sciupano almeno 5 palle gol nitide, si vedono annullare un gol regolare (e splendido) a Osvaldo, e rischiano più volte di non vincere. Il gioco si inizia a vedere, è vero: ma la Roma continua a sprecare davanti e ballare troppo dietro. Quanto al Lecce, la squadra di Di Francesco ha provato anche a giocarla la partita, ma se non esce dall’Olimpico con un’imbarcata lo deve solo all’imprecisione di Bojan & co.

La Juventus si riprende il primato schiantando 3-0 il Palermo. La squadra di Antonio Conte domina e sblocca dopo appena 20 minuti con Pepe. A quel punto il Palermo scompare nel nulla e la Juve, nella ripresa, dilaga con Matri e Marchisio.  Per la Juve signfica primo posto a pari con la Lazio ma con una gara in meno.

Crolla invece l’Udinese, sconfitta 2-0 a Parma in una partita in cui, per i friulani, il solo Di Natale ha provato a dare la scossa. La classifica resta eccellente ma la sensazione è che se non segna Totò per Guidolin & co il gol diventa un problema. Sale in classifica il

Genoa, grazie all’1-0 di Marassi con cui i grifoni battono il Novara. Decide a 4 minuti dalla fine un gol di Veloso e per il Genoa la classifica ora dice quota 15, a un soffio dalla zona Europa League. Per il Novara, invece, i punti restano solo 7: pochi per sperare di salvarsi.

Il colpo del pomeriggio lo fa però il Cesena che va a vincere 1-0 in casa del Bologna. Decide Parolo all’83’. Per l’undici di Arrigoni, sempre ultimo a quota 6, è una vittoria fondamentale. Senza contare l’Inter, la salvezza ora è a 7 punti. Scivolone interno inaspettato per il Catania di Vincenzo Montella, superato 2-1 dal Chievo. I siciliani vanno sotto per 2-0 grazie a un rigore di Pellissier e al gol di Sammarco. Poi provano a rientrare con Almiron ma la rimonta si ferma a metà. Pareggio per 2-2 tra Atalanta e Siena: sugli scudi il solito Denis che con la doppietta di oggi diventa capocannoniere in solitaria della Serie A.

Nella serata di sabato, invece, le due partite più attese della dodicesima giornata si chiudono senza neppure un gol. A Napoli la squadra di Mazzarri fallisce l’operazione di riavvicinamento alla vetta della classifica sbattendo contro il muro della Lazio. Edy Reja, non esattamente uno che ama attaccare a testa bassa, davanti all’emergenza reagisce mettendo in campo una Lazio stile muraglia cinese. Una sola punta, Cissè, che non segna mai e gli altri 10 sistematicamente dietro la linea del pallone. Il risultato, però, gli dà ragione nonostante un assedio finale stile Fort Apache.

Finisce 0-0 anche a Firenze, tra Fiorentina e Milan. Qui però la partita è diversa: cercano di giocarla tutte e due le squadre. A vincerla ci va molto più vicino il Milan che si vede annullare un gol regolare di Seedorf e negare un rigore evidente per trattenuta su Pato da Mazzoleni.  Per Delio Rossi la prima sulla panchina della Fiorentina, visto anche l’avversario, è positiva. La classifica, però resta deludente.

Nel pomeriggio di sabato, infine, boccata d’ossigeno per l’Inter di Claudio Ranieri che supera 2-1 il Cagliari con tanto di brividi nel finale. Succede tutto nella ripresa: al 9′ sblocca Thiago Motta che, però, è in fuorigico. Poi raddoppia Coutinho. Nel finale il Cagliari torna in gara con Larrivey ma nel recupero la squadra di Ranieri tiene. La classifica ancora non sorride ma, di questi tempi, tre punti in casa sono già qualcosa.

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Emiliano Condò