Juve, Zaccheroni: “Abbassare i toni, senza arbitri non si gioca”

Juventus in zona Champions League dopo il successo sul Bologna.

Però, secondo Zaccheroni, non si può parlare di rinascita. Dopo l’ennesima domenica di polemiche sull’operato degli arbitri, il tecnico dei bianconeri lanciare un appello alla sua categoria. Anche se «in questo momento i tecnici di buon senso non vanno di moda, abbassiamo i toni nel rispetto dei ruoli, perché si sta creando un clima che non fa bene al calcio».

«Ancora non abbiamo consolidato nulla – dice Zaccheroni sulla situazione della Juve -. Non c’è stato il tempo di curare i dettagli. Sul piano tattico sembra che io abbia fatto chissà cosa, ma non è così. Solo nella partita di domenica abbiamo cambiato schieramento quattro volte. Sto cercando di tenere alta l’attenzione dei giocatori per metterli nelle condizioni migliori e creare una compattezza di squadra. Devo convincerli che così facendo possono avere dei vantaggi e ritrovare l’autostima, che nasce dai risultati. Poi bisogna recuperare quelli che erano fuori da tempo, come Camoranesi. Anche da questo dipende la crescita del gruppo».

Questione arbitrale. Zaccheroni ha voluto mettere l’accento su quello che ha definito “l’accanimento sul presunto fallo di mano di Del Piero a Bologna. «E’ figlio della settimana che abbiamo vissuto e di certe provocazioni. Aappena entrato in campo, ai ragazzi ho detto ‘che il primo obiettivo è aiutare il direttore di gara perché per lui questa partita sarà complicata. Ricordiamoci che senza arbitri non si gioca. Aiutiamoli. Non sta a noi stabilire se hanno fatto bene o male. Del resto perché il calciatore può sbagliare un passaggio e l’arbitro deve essere infallibile? Se vogliamo convivere bene, dobbiamo rispettare i ruoli, come ha detto già Colomba che è un allenatore di buon senso. Ma in questo momento i tecnici di buon senso, che tengono i toni bassi, non vanno di moda. Così si crea un clima che non fa bene al calcio».

Nella risalita della Juve sta avendo un ruolo da protagonista Alessandro Del Piero: a 35 anni «sembra ancora un ragazzino – gli ha riconosciuto Zaccheroni -. Ha un’applicazione ed un’attenzione totali. La sua è proprio l’immagine del capitano che prende per mano la squadra. Non so quanto durerà questa fase di brillantezza, ma da come lo vedo allenarsi, credo che abbia intenzione di farla durare parecchio».

I successi stanno forse mettendo in difficoltà la dirigenza della Juve sulle scelte da prendere per la prossima stagione? «Il calcio spesso è figlio dell’ultimo risultato, io il problema di cosa succederà a fine campionato non me lo pongo – ha risposto Zaccheroni, il cui contratto scade a giugno -. Ho un rapporto molto chiaro con la proprietà, fino a fine stagione. Patti chiari e amicizia lunga è il modo migliore per cominciare. A 56 anni non mi ritengo vecchio e certamente non vorrei fermarmi di nuovo perché tre anni in tribuna sono tanti».

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Emiliano Condò