“A San Siro voglio vedervi tirare fuori tutto l’orgoglio che avete dentro”. Lo ha detto Alberto Zaccheroni alla squadra, mercoledì mattina, durante il faccia a faccia prima dell’allenamento. E’ una partita, quella contro l’Inter, che può stemperare in parte l’amarezza per la stagione fallimentare. Il pronostico è tutto per gli avversari, più forti in campo e sulla carta e poi lanciatissimi all’inseguimento della Roma, nei confronti della quale non possono permettersi di perdere nemmeno un punto.
Dopo gli infortuni di Giovinco e Grygera, si è aggiunta l’indisponibilità ormai certa di Trezeguet, il cui affaticamento si è rivelato più grave del previsto (distrazione) e ne avrà per almeno due settimane. Ma Zaccheroni è abituato e rassegnato a fare la formazione all’ultimo momento, in base ai disponibili e non a criteri tecnico-tattici.
Il match di San Siro è anche ricco di suggestioni extra campo, perché cade a pochi giorni dalla giornata chiave per le nuove intercettazioni che vedrebbero implicato anche il club milanese e che potrebbero essere ammesse come prove, insieme ad altri 75 documenti sonori esibiti dai legali di Luciano Moggi. La Juventus attende sempre vigile gli sviluppi del processo, pronta a scendere in campo per sollecitare alla giustizia sportiva non solo la revoca del celebre del 2006 assegnato all’Inter, ma anche per chiedere l’istruzione di un nuovo processo sportivo, ipotesi che a tutt’oggi non è stata affatto scartata.
E’ chiaro che per la squadra di Zaccheroni l’atmosfera sugli spalti del Meazza (oltretutto privi di tifosi al seguito, se non quelli residenti in Lombardia) non sarà propriamente amichevole, ma il tecnico ha sempre detto che un gruppo di carattere deve essere temprato a qualsiasi circostanza, quindi “fuori l’orgoglio”.