Juventus-Cagliari: probabili formazioni live

La Juventus ospita il Cagliari

Juventus-Cagliari è il posticipo della quinta giornata di Serie A.

Dubbio per Delneri in difesa: Rinaudo o Motta come terzino destro? A centrocampo invece, dovrebbero essere confermati al centro Melo e Marchisio.

In attacco spazio ad Amauri al posto di Quagliarella, con Iaquinta ancora in panchina, mentre é confermato Del Piero dal 1′. Nel Cagliari sarà ancora assente capitan Conti, mentre é confermato Nainggolan al suo posto.

Ballottaggio Laner-Lazzari a centrocampo, mentre in attacco Acquafresca è in netto vantaggio su Nenè per partire titolare dal 1′ accanto a Matri.

Le probabili formazioni di Juventus-Cagliari:

JUVENTUS (4-4-2): Storari; Rinaudo, Bonucci, Chiellini, Grygera; Krasic, Melo, Marchisio, Pepe; Del Piero, Amauri. All. Del Neri. Indisponibili: Buffon, Martinez, Traorè, De Ceglie. Squalificati: –

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Nainggolan, Lazzari; Cossu; Acquafresca, Matri. All. Bisoli. Indisponibili: Biasi, Conti. Squalificati: –

Per Juventus-Cagliari, posticipo della 5ª giornata d’andata, è stato designato l’arbitro Christian Brighi di Cesena. I bianconeri trovano il fischietto romagnolo per la prima volta in questa stagione e sette mesi dopo l’ultimo precedente: la gara di Livorno finita 1-1.

In totale, sono sette i precedenti, con un bilancio per la Juventus di quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta. Tra queste gare compare già uno scontro diretto con il Cagliari. Risale alla stagione 2008/09, al Sant’Elia, con successo per 1-0 firmato Amauri.

All’Olimpico, domenica sera, Brighi sarà coadiuvato dagli assistenti Riccardo Bianchi e Roberto Iannello. Il quarto uomo sarà Nicola Pierpaoli.

Sono bastate poche giornate di campionato perché Pierpaolo Bisoli riuscisse a imprimere al Cagliari il suo marchio di fabbrica. Dopo quattro giornate, la difesa rossoblù è in assoluto la meno battuta, con una sola rete subita, per giunta su calcio da fermo.

Il primato, come fa notare il ‘Corriere dello sport’, è merito di un sistema di gioco che il tecnico di Porretta Terme si porta dietro da Cesena, e che prevede che tutti, anche le punte, partecipino alla fase difensiva. Il reparto difensivo rossoblù ha inoltre saputo sorprendere per la sua affidabilità.

Nonostante la pesante eredità di Marchetti, scivolato nel ruolo di terzo portiere dopo gli screzi con Cellino, Michael Agazzi ha saputo dimostrarsi una sicurezza fra i pali. I nostri primi difensori sono gli attaccanti, – ha confermato l’estremo difensore – partecipano attivamente alla fase difensiva e per noi è tutto più semplice. Se poi devo fare qualche intervento, allora cerco di farmi trovare pronto”.

Il ritiro di Diego Lopez ha permesso a Bisoli di dar fiducia come centrali ai giovani italiani Astori e Canini, che si stanno rivelando una garanzia.

Sugli esterni, Pisano e Agostini garantiscono alla squadra equilibrio e dinamismo. Il risultato di tutto questo è stata la miglior partenza in campionato degli ultimi trent’anni. L’ultima partenza così forte per i sardi risale alla stagione 1979-80, quando in panchina sedeva Mario Tiddia.

Intanto domenica all’Olimpico, nel posticipo della quinta giornata, ci sarà la sfida con la Juve, che evoca tanti ricordi, come racconta il mito rossoblù, Gigi Riva. Juventus-Cagliari è sempre una sfida particolare. – ha detto “Rombo di tuono” al ‘Corriere dello sport’Anche se il calcio di oggi è molto cambiato rispetto ai miei tempi, questa rimane una partita speciale perché la Juve ha tradizione, un fascino costruito negli anni ruggenti del pallone che generazioni di tifosi in tutta Italia hanno trasferito di padre in figlio. Anche adesso il tifo per la Juve è prevalente, in ogni parte del Paese.

Riva ricorda la partita giocata al Comunale il 15 marzo 1970, che in pratica diede al Cagliari lo slancio decisivo per la conquista di uno storico Scudetto.

“Protagonista di quella sfida fu il grande Concetto Lo Bello, – racconta Riva – che fece tutto con un’astuzia scientifica. Dopo un primo tempo impeccabile, finito 1-1 per l’autorete di Niccolai e un mio goal, nella ripresa il genio. Rigore inventato a favore della Juve, Albertosi lo parò e lui lo fece ripetere. Io uscii di senno, e gliene dissi di tutti i colori.

Se avesse scritto la metà quello che gli ho detto mi avrebbero squalificato per mesi.

Mi disse di pensare a giocare, che il bello doveva ancora arrivare. Finii a terra in area, e lui ci concesse un rigore generoso. Per fortuna segnai, ma mi confidò che se lo avessi sbagliato l’avrebbe fatto ripetere. Grandissimo.

Il bomber di Leggiuno, seppe dire più volte no alla Vecchia Signora, nonostante le avances di Boniperti. Rifiutai per quattro volte il trasferimento a Torino – ha concluso Riva – e se anche avessi giocato oggi, dopo la legge Bosman, avrei fatto la stessa cosa.

Il tempo e gli anni non lo hanno cambiato, Gigi Riva, ora dirigente azzurro, avrebbe saputo essere unico anche oggi che i grandi guadagni e la celebrità hanno invaso il mondo del calcio.

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