TORINO- TORINO, 19 MAR – Il futuro? No, conta solo il presente, per Gigi Del Neri. Chiudere il meglio possibile la stagione, insomma. Strettamente unito alla squadra e alla societa’. Il tecnico fa un appello ai tifosi: ”Spero che non succeda, ma se dovete fischiare, fatelo con me e non con la squadra, che ha bisogno di sostegno”. La vigilia del match con il Brescia e’ svuotata di significati, se non quello di salvare la faccia con una vittoria e di sperare di salvarla nelle prossime settimane con la conquista di un posto in Europa League.
Per Del Neri, il futuro e’ solo questo e spiega il perche’: ”Non sono un traghettatore fino alla fine della stagione. Sono l’allenatore della Juventus fino a che me ne verra’ data la possibilita’. Penso solo a finire bene la stagione, non al dopo. Vorrei che nel giudizio non contassero solo i risultati, ma il modo in cui si lavora e il rapporto con la squadra”. ”L’elemento piu’ positivo di questa stagione particolare, difficile da inquadrare – sottolinea – e’ il rapporto con la societa’ e con il gruppo di lavoro, sempre ottimo”.
C’e’ anche spazio per una presa di posizione sul discorso infortuni, che non vuole essere la ricerca di un alibi, ma soltanto la sottolineatura di una serie di contrattempi che alla fine hanno pesato parecchio: ”Fino a gennaio, avevamo imboccato la strada giusta, anche se qualche punto di troppo avevamo lasciato contro le cosiddette piccole. Poi, di colpo, il mese terribile, con continue emergenze in tutti i settori e giocatori contati.
Abbiamo dovuto combattere contro questa sfortuna e stiamo tuttora combattendo. Non so se si sia trattato di giocatori logori dopo tante battaglie: so soltanto che siamo stati costretti a recuperi affrettati e spesso a settori, per cui il reparto in questione e’ stato troppo penalizzato”.
Per questo, Del Neri chiede ”clemenza” ai tifosi nei confronti della squadra: ”Il pubblico e’ importante, ma non deve essere prevenuto ma capire la situazione, anche se e’ logico che sia deluso. Ma spero che alla fine gli eventuali fischi si trasformino in applausi”. Per domani, siamo alle solite: fuori gioco mezza squadra (Quagliarella, De Ceglie, Melo, Sissoko, Iaquinta, Rinaudo, Giandonato, gli incerti Traore’ e Toni, lo squalificato Motta), il tecnico non ha grandi alternative e dovra’ finire il campionato con tre sole punte (domani due e mezzo, perche’ Toni e’ buono al massimo per la panchina) e con al massimo tre centrocampisti (domani due) centrali. Un tema, quello degli infortuni, che e’ diventato una costante delle ultime due stagioni e su cui la dirigenza sta cercando di indagare profondamente. Per il momento, si cerca di raccogliere tutte le forze possibili per cercare vittorie che rendano meno amari i verdetti di annata. Domani tocca al Brescia di quel Lanzafame che a inizio stagione era considerato una delle due alternative agli esterni titolari, Krasic e Pepe; ma che e’ stato uno dei primi a essere bocciato, dopo qualche esibizione non all’altezza.