Il calcio rischia di chiudere i battenti. Per sempre. Buona parte del destino del mondo del pallone si deciderà venerdì.
In un’aula del Tribunale di Milano, dove si deciderà sul ricorso presentato dalla tv satellitare Conto Tv, contro l’assegnazione dei diritti tv a Sky.
I presidenti di serie A, che giovedì si sono riuniti per fare un punto sulla situazione, si sono detti ottimisti e fiduciosi.
Un pensiero quasi obbligato ma di facciata, perché se fosse accolto il ricorso di Conto Tv, la serie A e le categorie inferiori «vedrebbero pregiudicata la loro sopravvivenza».
È l’allarme lanciato senza far clamore dai club della massima categoria: «Non si vogliono disegnare scenari catastrofici, ma non è difficile immaginare quello che potrebbe accadere a danno delle società di calcio, degli appassionati e in generale di un comparto estremamente produttivo del panorama economico nazionale, nel caso in cui il ricorso di Conto Tv fosse accolto – spiegano i club di serie A in un comunicato diffuso dopo la riunione in Lega.
Come è noto, le società di calcio traggono dalla licenza dei diritti audiovisivi in questione buona parte del loro fatturato. Nel caso in cui ne fossero private, le società di serie A vedrebbero pregiudicata la loro sopravvivenza, e con esse le società delle categorie inferiori che vedrebbero sparire le ingenti risorse ridistribuite all’interno del sistema calcistico nazionale».
In ballo ci sono un miliardo e 149 milioni di euro per i prossimi due anni, ovvero una voce importantissima del fatturato delle società di A.
A fare inceppare gli ingranaggi, il ricorso presentato da una società che fattura sei milioni di euro. Davide contro Golia. Crispino contro Murdoch. Una ex emittente porno (Super Pippa Channel), contro il colosso della tv satellittare.
Il futuro del mondo del calcio si deciderà venerdì. In un’aula del Tribunale civile di Milano ( giudice Claudio Marangoni).
La decisione del magistrato poi, dopo la discussione delle parti, dovrebbe arrivare entro una decina di giorni.
Conto Tv, nei mesi scorsi, aveva già presentato un ricorso cautelare per la sospensiva tra Lega e Sky e il giudice della Corte d’Appello Giuseppe Tarantola l’aveva accolto, dando ragione all’emittente toscana, e inibendo l’esecuzione del contratto del valore di 1149 milioni di euro.
Poi una successiva decisione di un altro collegio della Corte d’Appello, su reclamo della Lega Calcio, aveva annullato il primo provvedimento stabilendo l’incompetenza della Corte d’Appello a decidere sulla materia.
Così Conto Tv ha deciso di proporre un nuovo ricorso per chiedere la sospensione del contratto davanti alla Sezione specializzata in proprietà industriale del Tribunale civile, competente sulla materia.
La causa è arrivata dunque al giudice Marangoni. Nel suo ricorso Conto Tv ha fatto riferimento anche al fatto che la Lega Calcio, quando aveva aperto un nuovo ‘pacchetto’ di diritti per altre emittenti, anche su impulso dell’Antitrust, lo aveva fatto in maniera ‘fittizia’, senza che venisse garantita la concorrenza.
Il mondo del calcio è col fiato sospeso.