La Lazio vuole far volare un’aquila sopra l’Olimpico prima della gare. Gli animalisti insorgono: “E’ bracconaggio”

“Vola un’aquila nel cielo”, sono queste le prime parole dell’inno delle Lazio, parole che potrebbero rimanere tali, perchè l’idea lanciata dal presidente biancoazzurro Claudio Lotito di far volare un’aquila per tre minuti allo Stadio Olimpico prima di tutte le partite della Lazio, sta suscitando molte polemiche.

I piani della società biancoceleste non piacciono infatti agli animalisti che hanno chiesto l’intervento della Forestale e delle forze dell’ordine perché blocchi il volo: “La Ss. Lazio annuncia il volo di un’aquila sullo stadio Olimpico per ogni partita della squadra. È vietato dal regolamento del Comune, possibile il reato di bracconaggio. Intervengano il corpo forestale e la polizia. La Lav ha quindi chiesto l’intervento del Corpo Forestale dello Stato e delle Polizie Provinciale e Municipale a tutela delle norme in vigore”.

L’associazione motiva così la richiesta: “Siamo contrari per chiari motivi etici- spiega Gianluca Felicetti, presidente Lav -, ma anche perché si tratterebbe di un’esibizione illegale in base al Regolamento del Comune di Roma per la tutela degli animali, che vieta l’esposizione di volatili selvatici e qualsiasi forma di spettacolo o di intrattenimento pubblico o privato effettuato con o senza scopo di lucro che contempli, in maniera totale o parziale, l’utilizzo di animali, sia appartenenti a specie domestiche che selvatiche, nonché per il potenziale reato di bracconaggio visto che l’animale predatore addestrato potrebbe uccidere altri uccelli in un ambito vietato come quello urbano”.

“Inoltre – spiega Felicetti – deve essere verificato se l’animale è entrato in Italia con le necessarie certificazioni e se viene detenuto secondo le norme minime vigenti. Insomma, una serie di controindicazioni che dovrebbero indurre invece la S.S.Lazio ad incentivare la presenza dei tifosi allo stadio con altre iniziative, ad aiutare le aquile minacciate dalla caccia illegale, dalla violazione delle aree protette e dall’inquinamento, quei simboli di libertà e fierezza che sono proprio il contrario di un animale addestrato, legato, e dei valori storici della S.S.Lazio”.

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Alessandro Avico