Sono tante le scelte a basso costo che portano la firma del patron della Lazio: da Muslera a Radu, da Lichtsteiner a Dias, giocatori fondamentali in questo gruppo plasmato da Reja e pagati pochissimo dalla società .
Il portiere uruguaiano, imbattuto in trasferta da 341 minuti, è l’emblema della politica di Lotito. Acquistato per soli tre milioni di euro dal Nacional di Montevideo, il numero 1 della Lazio sembrava già bruciato dopo l’esordio (tre anni fa) contro il Milan: 5-1 per i rossoneri con diversi errori e la bocciatura di tutta la critica.
Oggi, invece, dopo un Mondiale da protagonista e un avvio splendido in campionato, l’uruguaiano (già decisivo nei due trofei conquistati, Coppa Italia e Supercoppa) ha dato definitivamente ragione alla scelta del presidente, e su di lui c’è l’interesse di alcuni club di premier (Arsenal su tutti) pronti a sborsare 20 milioni di euro per accaparrarsi il 24 enne di Montevideo.
Ma i meriti di Lotito non si esauriscono qui, visto che il presidente, dopo aver perso Pandev a parametro zero, non ha commesso lo stesso errore con Ledesma, rinnovando il contratto dell’argentino, leader del centrocampo di questa Lazio.
Ma Lotito non si è tirato indietro nemmeno quando c’è stato da spendere (9,5 milioni per Floccari e 13,5 per Hernanes), o da riconquistare l’affetto di una piazza, ancora freddina nei suoi confronti, con l’operazione dell’aquila, che non volerà contro la Roma per ‘motivi di ordine pubblico’.