LECCE – La giornata del 16 giugno a Lecce dove si verificarono le violenze all’interno e all’esterno dello stadio di ‘Via del Mare’ dopo la partita con il Carpi che decreto’ la mancata promozione in serie B dei pugliesi, ha un bilancio pesante: nove agenti di polizia feriti, un fotografo di un quotidiano locale picchiato brutalmente, un fuoristrada della Polizia dato alle fiamme, lanci di pietre contro le auto della polizia, numerose delle quali subirono danni.
E poi, ancora: gli steward presenti sul terreno di gioco, pochi per fronteggiare la ‘furia’ agonistica degli oltre 100 tifosi che invadevano il campo, che si immolavano per garantire l’incolumita’ dei calciatori, che diventarono bersagli di calci, pugni e cinghiate.
Di tutte queste violenze esistono fotogrammi, immagini, che hanno portato oggi gli investigatori della Digos di Lecce a compiere una decina di arresti (13 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse) nei confronti di presunti teppisti che parteciparono ai disordini.
Il giorno successivo agli scontri, nell’ambito delle indagini, venne arrestato di un giovane presunto teppista, Virgilio Coppola, di 27 anni, di Erchie (Brindisi), tornato il giorno successivo a casa con l’obbligo di dimora. Il giovane venne sorpreso in flagranza a lanciare pietre durante la sassaiola.
Pesanti le sanzioni per il Lecce decise dal giudice sportivo della Lega Pro: quattro gare effettive a porte chiuse e 15mila euro di ammenda.
Il presidente del sodalizio giallorosso Savino Tesoro a meno di 24 ore di distanza dalle violenze, trovo’ la forza e la voglia di commentare quel lungo pomeriggio.
”Abbiamo scritto – disse – una brutta pagina, soprattutto per gli incidenti finali, che fanno ancora piu’ male della mancata promozione in serie B. Rimango dell’avviso che una tifoseria come quella del Lecce – aggiunse – non possa essere infangata da chi ha usato violenza per sfogare la propria rabbia”.