ROMA – ”Beretta, se avesse un po’ piu’ di coraggio, dovrebbe andarsene. Non puo’, dopo aver accettato un incarico presso una grossa banca, essere stipendiato da noi e fare il presidente (di Lega, ndr) a meta’ ”.
Il patron del Palermo, Maurizio Zamparini, dai microfoni dell’emittente ‘Radio Radio’, critica la posizione del n. 1 della Lega di serie A, ma partendo da presupposti diversi rispetto a quelli che ieri hanno mosso l’attacco dell’ad dell’Inter Ernesto Paolillo, il quale ha chiesto un presidente ”meno schierato” sulla modifica all’articolo 22 delle Noif, congegnata ”ad hoc per Lotito”.
Pero’ un Beretta ”dimezzato a molti fa comodo – ha aggiunto Zamparini – perche’ cosi’ lo manovrano. Al momento la Lega di serie A non esiste, e’ ancora una Lega di piccoli poteri. Manca un’etica, ci vuole un movimento nuovo per il calcio”.
Ma sui motivi dell’attacco di Paolillo, Zamparini fa dei distinguo. Il presidente della Lazio Claudio Lotito, ”e’ uno che si sa muovere molto bene e su una questione di principio come quella del giudizio in primo grado (nel caso di Lotito su Calciopoli, ndr) che basta a far interdire i dirigenti, si e’ mosso. Anche io mi batto da anni senza aver riscontro in Lega.
E’ veramente aberrante che un presidente, solo perche’ ha ricevuto una squalifica, magari per aver detto una parolaccia, non possa presenziare al Consiglio di Lega. Che poi questa volta si sia agito in fretta per Lotito e’ una cosa un po’ fuori dal normale”. ”Pero’ io sono convinto – ha aggiunto Zamparini – che questo articolo 22 delle Noif vada modificato. Non perche’ c’e’ lui di mezzo, ma perche’ andava cambiato gia’ uno o due anni fa. Quindi ben venga il ‘caso Lotito’ se serve a risolvere un problema che investe tutti”.