Liga, Real Madrid-Barcellona 0-2: Messi e Pedro in gol

Messi esulta

DANI ALVES “ALTO” A DESTRA, CR9+HIGUAIN:

Iniesta non è ancora al meglio della condizione e allo Pep Guardiola, che in un primo momento sembrava intenzionato a dare fiducia a Thierry Henry, mischia le carte “spingendo” Dani Alves fra i tre attaccanti con Messi, ormai sempre più “centravanti”, e Pedrito. A centrocampo, con il metronomo Xavi, ci sono Keita e Busquets.

Tutto confermato, invece, per il Real Madrid di Pellegrini. Senza l’infortunato Kakà (il Barcellona è orfano di Ibrahimovic), le Merengues si affidano alla coppia d’oro Ronaldo-Higuain, con Marcelo e Van der Vaart pronti a ispirarli sugli esterni. In regia, con l’inamovibile Xabi Alonso, c’è Gago.

POCO SPETTACOLO IN APERTURA, POI LA FIRMA DI MESSI: La posta in palio è altissima e la partita, caricata da un’attesa spasmodica da una settimana, si sgonfia nei primi minuti di gara. Real e Barça si studiano ma non si fanno male: al 12’ gli azulgrana reclamano un rigore con Messi, quattro minuti dopo rispondono i padroni di casa con Ronaldo, che si lascia cadere in area avversaria nel contatto con Piquè. Il primo tiro della partita arriva al 23’ ed è a opera di Xabi Alonso, ma il destro del regista spagnolo sugli sviluppi di una bella accelerazione di Marcelo si perde a lato. Il minuto chiave del primo tempo è però il 33’: Messi chiede l’uno-due a Xavi che gli restituisce il pallone con una magia alle spalle dei difensori del Real. Poi ci pensa la Pulce: stop di petto a eludere l’intervento di Raul Albiol e destro morbido sull’uscita di Casillas: per l’argentino si tratta del 27esimo gol (in 28 partite) di campionato, del 40esimo stagionale, del settimo in otto partite giocate contro il Real Madrid. Numeri incredibili sì, ma che non bastano per spiegare la grandezza di questo giocatore.

PEDRO RADDOPPIA, POI MESSI SPRECA: Il Real Madrid torna in campo con maggior vigoria e sfiora in apertura di ripresa il gol del pareggio con Marcelo prima e Cristiano Ronaldo poi, ma in entrambe le circostanze Valdes è attento. Al 56’, nel momento in cui il Real sembrava poter mettere paura agli storici rivali, ecco la doccia fredda per il Bernabeu: solita palla magica messa in profondità da Xavi per Pedro. Arbeloa è saltato e per il giovane canterano si apre un’autostrada: piattone sinistro sul palo lungo e raddoppio del Barcellona. Prova a riprendersi il Real: Higuain calcia a lato da buona posizione al 58’, ma è un giro di orologio più tardi che le Merengues potrebbero riaprire la partita. Il pallone in verticale di Guti (entrato al posto di un confusionario Marcelo) è perfetto per Van der Vaart, ma l’olandese – a tu per tu con Valdes – si fa ipnotizzare dall’estremo difensore azulgrana. Entrano Raul e Benzema nel Real e Iniesta nel Barcellona, ma il protagonista continua a essere Messi: il fantasista argentino, imbeccato splendidamente da un impressionante Xavi, si presenta due volte solo davanti a Casillas ma in entrambe le occasioni perde il duello con il portiere del Real. Nel finale il Real si vede annullare un gol a Raul per via di un fallo di mano di Benzema che sembra non esserci, ma la sostanza non cambia; il Barça è superiore.

ALLA FINE E’ TRIONFO BARCELLONA: Dopo l’1-0 del Camp Nou, firmato dalla rete di Ibrahimovic nella gara d’andata, il Real Madrid cede nel confronto diretto con gli azulgrana anche nel ritorno del Bernabeu. Il Barcellona di Messi, sempre più uomo simbolo di questa squadra planetaria, allunga in classifica (80 a 77) e mette una seria ipoteca sulla vittoria della Liga. Il Real dei 250 milioni e passa di euro spesi in estate per rinforzare la rosa si scioglie di fronte alla macchina perfetta di Guardiola: una macchina che continua a correre veloce. Velocissima. L’Inter, che in campionato continua a faticare, in Champions League avrà vita davvero durissima.

Andrea Tabacco / Eurosport

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