ROMA, 23 GEN – In campionato gia' ci e' andata vicino, ma alla fine si e' dovuta accontentare di un pareggio anche a causa dell'errore dal dischetto di Totti. Domani sera, pero', la Roma ci riprovera' e scendera' in campo per regalare il primo dispiacere stagionale alla Juventus centrando cosi' la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia.
Alla vigilia della trasferta di Torino, Luis Enrique ha infatti posto l'accento sulla grande motivazione che spingera' Totti e compagni a dare il massimo nella sfida contro i bianconeri. "Credo sia uno stimolo incredibile sapere che la Juventus non ha ancora mai perso quest'anno – ha spiegato poi l'asturiano durante la conferenza stampa di Trigoria -. Siamo in un ottimo momento per andare a Torino, arriviamo benissimo alla partita, pieni di fiducia. Giocheremo con la convinzione di fare la nostra proposta per vedere se riusciamo a batterli". Luis Enrique, che prima della sfida in campionato aveva ammesso di invidiare ai bianconeri l'intensita', stavolta ha sottolineato un'altra qualita' della squadra di Conte: "Prima pensavo che la cosa piu' attraente del loro gioco fosse l'intensita', ora voglio anche la loro stessa regolarita', la capacita' che hanno di affrontare ogni partita con la stessa mentalita'".
Una caratteristica che ha permesso alla Juventus di laurearsi campione d'inverno e che la Roma ha scoperto di possedere forse troppo tardi per rientrare nella corsa scudetto. "Per vincere il campionato la cosa piu' importante e' esser regolari e noi stiamo iniziando ad esserlo solo ora – ha ammesso Luis Enrique, che a Torino dovra' fare a meno di De Rossi (infortunato) e Pizarro (scelta tecnica) -. Vince chi e' piu' regolare e finora Juventus e Milan sono state le squadre piu' regolari. La classifica dice che siamo lontani". E il distacco dalla vetta e' frutto soprattutto di un inizio di stagione "senza dubbio duro, difficile. Per fortuna tutto e' cambiato dopo qualche settimana – ha proseguito l'asturiano -. Adesso inizio a vedere tante cose che mi piacciono, un cambio nella mentalita', nell'atteggiamento".
Che ha permesso alla Roma di accusare quasi senza problemi il colpo ricevuto dal doppio infortunio di Burdisso e Osvaldo. "Ma quando gli allenatori parlano di giocare come una squadra e' perche' durante la stagione ci sono sempre problemi – ha fatto notare l'ex Barcellona -. Se un giocatore si fa male, cosa facciamo? Iniziamo a pregare? La squadra e' piu' importante di qualsiasi calciatore".
Una massima che forse Luis Enrique potrebbe rivedere solo per Totti, l'uomo dei record tenuto sotto stretta osservazione anche dal ct dell'Italia. "Se merita di tornare in azzurro? Si', ma non sono io l'allenatore della Nazionale, e' Prandelli, che ha grandissima esperienza e se ha detto quelle cose vuol dire che ci sta pensando – le parole del tecnico della Roma -. Sarebbe bello rivedere Francesco in Nazionale…se lui vuole, perche' non lo so se vuole. Io comunque non ho paura di nulla, non ho alcun timore che possa tornare stanco".