ROMA – Gruppo A: Brasile e Messico davanti. Gruppo B: il Cile fa fuori la Spagna. Gruppo C: Colombia già qualificata. Gruppo D (quello dell’Italia): Costa Rica e Uruguay (alle spese dell’Inghilterra) fanno tremare la truppa di Prandelli (queste tutte le possibili combinazioni). Gruppo F con l’Argentina neanche a parlarne e Gruppo E per ora non giudicabile. Guardando il tabellone del Mondiale (Germania a parte) un dato salta all’occhio: per ora, per ora due volte, è il Mondiale del Sud America. La rivincita del calcio sudamericano contro quello europeo.
“L’Europa e la maledizione sudamericana” scriveva l’Uefa qualche giorno fa. Maledizione così postulata: nessuna formazione del Vecchio Continente ha alzato la coppa in Uruguay nel 1930, in Brasile nel 1950, in Cile nel 1962 e in Argentina nel 1978, e solo in questi ultimi due tornei una squadra europea è arrivata in finale. E ancora: solo sette nazioni europee sono arrivate fra le prime quattro nelle edizioni sudamericane e tre di loro non esistono più.
Uruguay 1930 – L’unica a farsi onore è la Jugoslavia che arriva in semifinale contro l’Uruguay. La partita però finisce 6-1 per la squadra di casa.
Brasile 1950 – L’Inghilterra perde contro gli Stati Uniti (0-1). La Svezia, che arriva terza, perde con Brasile e Uruguay.
Cile 1962 – L’Unione Sovietica arriva ai quarti, eliminata dal Cile. La Cecoslovacchia arriva (e perde) in finale contro il Brasile ma nei turni precedenti non aveva mai incontrato una sudamericana.
Argentina 1978 – Partecipano 10 squadre europee, 5 non passano il primo turno. L’Olanda arriva in finale (nel suo girone di qualificazione c’erano quattro squadre europee) e perde.
p.s. Nel 1987, una squadra europea vince l’unico titolo in Sudamerica: la Jugoslavia che si aggiudica però la Coppa del Mondo Under 20.