«Sono cinque anni che non prendo droghe e che non frequento discoteche, forse anche di più. La mia vita è la nazionale argentina»: Diego Armando Maradona si confessa così in un’intervista alla rete tv Canal 7 di Buenos Aires.
«Se la seleccion fosse rimasta fuori dal mondiale il primo ad essere “fucilato” sarei stato io», ha sottolineato il ct, commentando le difficoltà avute dall’Argentina per qualificarsi ai Mondiali in Sudafrica. La squadra del “pibe de oro” per ottenere il lasciapassare per la fase finale dei Mondiali, infatti, ha dovuto attendere l’ultima partita e la sofferta vittoria per 1-0 contro l’Uruguay.
Al termine dell’incontro, Maradona ha duramente attaccato i giornalisti argentini, ai quali si è rivolto con una serie di insulti volgari. Offese che hanno portato la Fifa ad aprire un’inchiesta.
«Ho già chiesto scusa alle signore. È stato uno sfogo, ma non mi pento. Ho chiesto alla ‘Tota’ (la madre di Maradona) se avevo sbagliato. In tal caso ero pronto a chiedere scusa. Lei mi ha detto che ero ok».
«Ho dato tutto per la nazionale, sia come giocatore sia come allenatore», ha precisato Maradona nell’intervista, rilasciata prima delle notizie sulla decisione Fifa, ammettendo d’altra parte che parlerà con alcuni degli uomini chiave della nazionale (il ct ha citato Leo Messi, Juan Sebastian Veron, Javier Mascherano e Gabriel Heinze) per cercare di capire le cause del rendimento deludente della nazionale nelle partite di qualificazione ai mondiali del 2010.
Maradona ha poi difeso a spada tratta il presidente della federcalcio argentina, Julio Grondona, nei confronti – ha precisato – di imprenditori dei media locali «i quali hanno cercato di appropriarsi della Afa», e ha accusato l’ex commissario tecnico della nazionale Carlos Bilardo di aver partecipato ad un complotto per destituire Grondona.
