PALERMO – Altra giornata di ordinaria follia a Palermo tra lo stadio Renzo Barbera e il campo d’allenamento dei rosanero a Boccadifalco. Il presidente Maurizio Zamparini, dopo le dure critiche al tecnico Beppe Iachini, ha deciso di venire in città per sistemare la situazione che però è precipitata ora dopo ora con la definitiva rottura tra il patron e l’allenatore (definito “deficiente” da Zamparini). Non si sa con che intenzioni il presidente fosse atterrato a Palermo. Sta di fatto che i colloqui con i giocatori prima e con l’allenatore poi non hanno portato a nulla di positivo e il tecnico è pronto a dimettersi, non riuscendo più a dialogare con la dirigenza.
Zamparini ha già pensato a Davide Ballardini, che qualche settimana fa era stato convinto a rescindere consensualmente il contratto che lo legava al Palermo fino a giugno. I calciatori – almeno la vecchia guardia – avrebbero preferito che Iachini restasse, anche per evitare altri scossoni nocivi al Palermo che cerca di non affogare nelle acque della retrocessione. Il tecnico, offeso dai commenti poco lusinghieri di Zamparini, ha ribadito le sue idee che evidentemente cozzano con quelle del presidente.
Con una società in piena confusione (il ds è ufficialmente Manuel Gerolin, “retrocesso” a capo degli osservatori, il suo ruolo viene ricoperto da Dario Baccin, responsabile del settore giovanile), l’unico a prendere le decisioni è proprio Zamparini. E sono scelte che alla gran parte dei tifosi non piacciono per niente. Un supporter rosanero ha aspettato il presidente fuori dallo stadio per dirgli, più volte, a muso duro: “Te ne devi andare. L’hai capito? Te ne devi andare”. Una scritta, ancora più inquietante, è comparsa nel muretto vicino al campo d’allenamento a Boccadifalco: “E violenza sarà ”.
E così Zamparini ha rincarato la dose tuonando contro Iachini: ”Non vuole dialogare con la società , è impazzito, non è più Iachini. Non so perché si è incazzato, motivi suoi. Ora se ne vuole andare, stiamo cercando di fermarlo insieme ai giocatori. E’ un anno così, Schelotto è andato al Boca, lui andrà via e mancano solo le me mie dimissioni e abbiamo finito. Non gliene frega niente – ha aggiunto il presidente del Palermo – è un deficiente. Sono il proprietario, ho diritto di criticare”. Intanto si attende una contestazione senza precedenti domenica prossima contro il Napoli.