MILANO – E’ gelo totale tra Mauro Icardi e l’Inter. L’evoluzione di questa crisi è stata la decisione di Mauro Icardi di non presentarsi allo stadio San Siro per Inter-Spal. Nelle partite precedenti, Icardi era andato allo stadio ma era stato fischiato sonoramente dai tifosi quando veniva inquadrato dai monitor. Lo spogliatoio ed i tifosi sono contro di lui ed il suo addio ai nerazzurri al termine della stagione appare praticamente certo. Su di lui Juventus e Napoli, è più difficile un suo approdo all’estero perché Wanda Nara ha fatto sapere che Icardi ha intenzione di rimanere in Italia per stare vicino alla sua famiglia allargata.
Mauro Icardi, Marotta fa il punto prima di Inter-Spal
Prima di Inter-Spal, l’amministratore delegato dei nerazzurri Beppe Marotta è stato intervistato da Sky Sport sul caso Icardi.
Su Icardi: quale è l’obiettivo della società?
Intanto, la quotidianità dell’Inter va avanti, ci sono altre situazioni, altri obiettivi, altre valutazioni, altri impegni, altre motivazioni, c’è di tutto. Quello che sta capitando a noi, anche se, forse, per i più è un fatto straordinario, capita in tutte le squadre. Ormai sono un veterano di questo lavoro e ne ho viste di tutti i colori, bisogna essere tranquilli, usare il bastone e la carota, gestire le cose con intelligenza e buon senso.
Si aspettava una soluzione un po più rapida?
No, sono le giuste dinamiche. Davanti a una situazione del genere è giuste che all’inizio, ci sia, magari, un atteggiamento duro e intransigente da parte della società, perché giusto che sia così. Per il resto, ripeto, siamo in una famiglia, in una comunità, da una parte ci sono delle regole, dall’altra c’è anche il buon senso da parte di chi governa questa società, dal presidente a tutti i dirigenti. Soprattutto l’allenatore che, comunque, è una persona attenta e matura, che ha delle grandi responsabilità. Quindi, all’interno di questa responsabilità ci sono delle metodologie, delle metodiche per gestire un gruppo, una squadra. Quindi, direi, guardiamolo veramente come un fatto, non dico naturale, ma un fatto che possiamo gestire nella tranquillità.
Avete pensato anche un eventuale risarcimento danni?
Se arrivassimo a chiedere dei danni, sarebbe un grandissimo fallimento.
Mai come in questo periodo la società deve stare vicino allenatore
Ma noi siamo vicini, ma vicini non perché ha bisogno di ricevere delle attenzioni. Spalletti è una persona assolutamente autorevole, matura e, quindi, non ha bisogno del nostro affetto. Siamo vicini, perché è giusto che la società sia sempre vicina al proprio allenatore. Noi siamo un tutt’uno, dal presidente, ai dirigenti, a lui e alla squadra. La nostra vicinanza è proprio perché tutti abbiamo in testa quello che è l’obiettivo, tutti abbiamo voglia di vincere. Noi, purtroppo, non andiamo in campo e, quindi, il nostro compito è quello di trasmettere, soprattutto con l’allenatore, quella che è la nostra volontà, la nostra voglia di vincere. Per il resto, non è che in questo momento ci sia una situazione particolare. In ogni squadra ci sono di questi problemi. Di conseguenza, chi per un motivo, che per un altro, se ci guardiamo attorno, se andiamo vicini a 100 chilometri da una parte, a 100 chilometri da un’altra, queste sono le dinamiche del calcio e, forse, anche il bello del calcio.
Ci sono possibilità di vedere Icardi nel derby di domenica prossima?
Non lo so, è una domanda che esula anche un po dalle mie riflessioni. Se ragiono da uomo di calcio, dico che questa assenza forzata ha messo nelle condizioni di non avere quelle performance necessarie per essere nel gruppo, qualora rientrasse nel gruppo. Questo sono competenze che competono all’allenatore, è lui che deve sempre valutare le situazioni. Però, oggi fermiamoci a questo, perché è giusto fermarci.
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fonte: Roberto Timpano | Sky Sport.