MILANO – Tutto in 25 giorni. Cristian Brocchi si gioca in meno di un mese le sue scarsissime possibilità di essere ancora l’allenatore del Milan nella prossima stagione. Tre gare di campionato (Frosinone e Roma in casa, Bologna fuori) e la finale di Coppa Italia con la Juventus. Due partite con avversari alla portata, due partite in cui l’undici di Brocchi parte chiaramente sfavorito. E una certezza: al tecnico appena arrivato non basterà difendere il sesto posto in campionato per tenersi il posto. La sua panchina passa per la via più difficile: vincere la finale contro la Juventus. Visto il Milan di Verona e vista la Juve delle ultime 25 partite serve un vero e proprio miracolo.
Sta di fatto che molto, come spiega la Gazzetta dello Sport, dipende anche da cosa accadrà nei prossimi mesi alla proprietà del Milan. Se Berlusconi (come hanno iniziato a chiedere anche alcuni tifosi) si decidesse a cedere è fatale che nuova proprietà chiederebbe nuovo allenatore:
Fino alla notte del 21 maggio ci sono 25 giorni e tre partite di campionato in mezzo. Brocchi ha una possibilità su tre di rimanere: se Berlusconi cederà ai cinesi, saranno loro a scegliere la guida tecnica. Se Berlusconi rimarrà padrone e Cristian aggiungerà un altro trofeo al suo ricco palmares, Silvio potrebbe convincersi e dargli un’altra chance. Se Brocchi si arrenderà alla Juve in finale anche Berlusconi potrebbe trovarsi costretto a fare un passo indietro.
In caso di mancata Coppa Italia anche con Berlusconi in sella il Milan si troverebbe obbligato a cambiare e ricominciare. Il nome non è di primo pelo ma è sicuramente una garanzia: Marcello Lippi. Il problema è un altro: Berlusconi vuole un calcio spettacolare, fatto di assetto offensivo e possesso palla. Desiderarlo è lecito. Il punto è attrezzare una squadra che sia adeguata a praticarlo. Con i vari Bertolacci, Kucka e Montolivo difficile che possa riuscirci anche un santone della panchina come Marcello Lippi.