Milan-Catania 1-1, gol: Ciro Capuano 27′, Filippo Inzaghi 45′.
Nello Zlatan Ibrahimovic day è il Catania a partire forte. Gli etnei trovano la rete del vantaggio al 27′. Il terzino sinistro Capuano pesca il jolly e con un sinistro da 35 metri batte l’incolpevole Abbiati.
Il Catania crea altre occasioni da rete ma Maxi Lopez, prima, e Ricchiuti, poi, non riescono a centrare il punto dello 0-2.
Il Milan prende fiducia e giunge al pareggio con il solito Filippo Inzaghi che, sul filo del fuorigioco, batte un sorpreso Mariano Andujar. 313° gol in carriera per SuperPippo.
Nella ripresa i ritmi calano e le due squadre non riescono a superarsi. Dopo 4 minuti di recupero Milan e Catania pareggiano 1-1. Un punto che fa morale e classifica.
Come vedere la partita in streaming: My2P, Roja Directa e Diretta sono i siti di riferimento per gli utenti di Internet che seguono le gara in diretta live streaming in tempo reale.
Introduzione alla partita:
Nei 19 precedenti ufficiali tra le due squadre a Milano si ricorda 1 solo successo siciliano (2-1, nella coppa Italia 2007/08, per la precisione il 20 dicembre 2007). Il Milan non subisce gol in casa da 407′, ovvero dal 43′ di Milan-Catania 2-2 dell’11 aprile scorso, in serie A, autore Ricchiuti.
Da allora si sommano i restanti 47′ di quel match e le intere contro Fiorentina (1-0) e Juventus (3-0) nella serie A 2009/10, contro Lecce (4-0) nella serie A 2010/11 e Auxerre (2-0) nella Champions 2010/11. Il Milan e’ imbattuto in gare interne di campionato nel 2010, dove ha conseguito 8 vittorie e 4 pareggi in 12 match disputati.
L’ultimo k.o. rossonero risale infatti al 13 dicembre 2009, 0-2 dal Palermo. Giampaolo non ha mai battuto il Milan in 5 precedenti da tecnico: 1 pareggio (Cagliari-Milan 2-2 del 3 dicembre 2006 in A) e 4 sconfitte il suo score.
In queste 5 gare, tuttavia, sia le formazioni di Giampaolo che quella rossonera hanno sempre segnato: 6 le reti per le squadre del mister rossoazzurro, 14 quelle del Milan.
Tra vecchia e nuova stagione, il Catania segna da 9 partite consecutive per 13 marcature totali. Ultimo digiuno siciliano il 28 marzo scorso, 0-1 a Napoli in campionato.
”Datemi un arbitro di sinistra”.
All’ironia del premier Silvio Berlusconi, che dopo Cesena-Milan aveva criticato l’operato del direttore di gara con una battuta a sfondo politico, l’amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, replica sullo stesso registro in vista dell’anticipo che sabato sera opporra’ a San Siro gli etnei ai rossoneri. ”Se il presidente del Consiglio – dice Lo Monaco – interviene per indirizzare la situazione, significa che non abbiamo speranze e possiamo pensare all’incontro del mercoledi’ successivo.
Certamente il premier avrebbe potuto evitare un’uscita simile, anche se sono certo che non era sua intenzione condizionare nessuno.
Sapete cosa vi dico? Ironia per ironia, a questo punto mi auguro di trovare sabato sera un arbitro di sinistra, che svolga il suo compito in maniera obiettiva”. ”Sia chiaro, comunque, che il Catania – precisa l’ad – ha sempre espresso massimo rispetto nei confronti della classe arbitrale e che contro il Parma non ha beneficiato di favori. Sarebbe bene stare calmi e tenere bassi i toni. Non so se Galliani abbia attaccato duramente Braschi, ma se l’ha fatto e non e’ stato deferito direi che non e’ una bella cosa”. Dal Milan al Parma. Lo Monaco compie un passo indietro per respingere al mittente le critiche piovute addosso alla squadra in seguito alla stentata vittoria di domenica scorsa sugli emiliani : ”Abbiamo battuto un avversario forte – ricorda – soffrendo, ma ogni risultato importante e’ frutto di sofferenza.
Aver saputo stringere i denti di fronte all’offensiva del Parma e’ gia’ di per se’ una qualita’. Andujar ha fatto alcuni interventi di rilievo, pero’ sta li’ per quello”. ”Non mi piace – continua il dirigente rossazzurro – un certo atteggiamento ipercritico. Lo scudetto del Catania resta la salvezza, il mantenimento della categoria. E la prossima inaugurazione del nuovo centro sportivo equivale per noi a una Champions League”.
”Non si puo’ mettere in discussione Giampaolo – aggiunge Lo Monaco – dopo due giornate. La squadra sta assimilando i nuovi schemi, serve un po’ di tempo per esprimersi al meglio.
Quanto ai fischi per la sostituzione di Lopez, ricordo a tutti che l’allenatore ha il diritto di cambiare chi vuole. Maxi deve ancora raggiungere la migliore condizione e comunque conta solo il bene del Catania”. Chiusura dedicata allo sciopero annunciato dai calciatori: ”Non parlerei di sciopero – spiega Lo Monaco – perche’ e’ una parola troppo grande e chi la usa dovrebbe chiederne il vero significato agli operai di Termini Imerese.
Paventare una tale iniziativa qualora le cose non andassero come dicono loro, e’ un atto di arroganza. I calciatori sono lavoratori dipendenti con stipendi da nababbi, e’ ora che le cose cambino”.
Un ostacolo molto alto, ma anche un’opportunita’ da cogliere.
L’esame Milan ha due chiavi di lettura per il Catania.
A San Siro, da quando sono tornati nella massima serie, gli etnei non hanno mai vinto in campionato contro i rossoneri giungendo a un passo dal risultato pieno proprio nella scorsa stagione, quando vennero acciuffati sul pari dopo essere andati in vantaggio per 2-0. Precedenti poco favorevoli e un avversario di valore assoluto non sembrano le premesse migliori per l’anticipo che domani sera opporra’ la formazione di Giampaolo a quella di Allegri.
Lo spessore dei rivali, pero’, potrebbe rappresentare l’occasione per compiere il salto di qualita’ evocato dal tecnico dei catanesi dopo la sofferta vittoria interna di domenica scorsa contro il Parma: ”Dobbiamo crescere come squadra”, ha detto l’allenatore rossazzurro. Per preparare al meglio l’incontro del Meazza, tecnico e giocatori hanno evitato ogni contatto con i giornalisti per l’intera settimana.
E’ toccato al direttore sportivo Giuseppe Bonanno tenere questa mattina la conferenza stampa prepartita: ”Sappiamo che e’ una gara difficile – ha detto il dirigente catanese – ma negli anni scorsi l’abbiamo sempre affrontata con il piglio giusto. Il Milan e’ una formazione piena di campioni, pero’ e’ inevitabile perdere qualcosa se mancano alcuni elementi di riferimento”. Non manca una stoccata per Ibrahimovic dopo il litigio in tv con Arrigo Sacchi: ”Dovrebbe accettare le critiche, non pensavo potesse arrivare a queste bassezze”.
I convocati per l’anticipo di Milano sono 21. Non fanno parte del gruppo Bellusci, aggregato alla Primavera, Barrientos, ancora in cerca della migliore condizione, Martinho e i convalescenti Augustyn, Llama e Sciacca. Non sono da escludere novita’ tattiche. Giampaolo, che in settimana ha provato diverse soluzioni, deve decidere se confermare il 4-3-1-2 o passare al 4-1-4-1 con Carboni basso davanti alla difesa, Gomez e Mascara esterni a centrocampo e uno tra Izco e Ledesma a fare coppia in mezzo con Biagianti. In avanti salgono le quotazioni di Antenucci, ma Maxi Lopez, pur non ancora al meglio della condizione, resta il favorito per una maglia da titolare al centro dell’attacco.
Un successo tondo tondo, un tonfo inatteso e un’altra vittoria entusiasmante. Tre partite sono poche per tracciare bilanci e tendenze, ma Massimiliano Allegri domani contro il Catania pretende dal suo Milan altri tre punti: anche per dare un’altra buona impressione a Barbara Berlusconi, la figlia del proprietario rossonero Silvio Berlusconi, che sara’ in tribuna d’onore al Meazza come mercoledi’ e ha rivelato che non si tirerebbe indietro se le proponessero un posto nell’organico societario.
”La sua visita ci ha fatto molto piacere, e siamo contenti che venga a vederci anche contro il Catania”, glissa Allegri, che ha parlato ieri sera al telefono con un Berlusconi ”molto contento”. Il tecnico non si schiera nemmeno sul battibecco fra Ibrahimovic e Sacchi (”nulla di grave, si chiariranno”): altri sono i suoi pensieri.
Ad esempio l’infortunio di Pato, l’ennesimo da gennaio a questa parte. ”Si vede che il 2010 non gli porta bene, ma non sono assolutamente”, garantisce l’allenatore, affatto intenzionato a snaturare il Milan a tre punte senza il brasiliano. A partire dalla sfida di domani con il Catania, nelle tre settimane in cui Pato sara’ fermo, Robinho e’ il candidato principale a prenderne il posto.
Ma c’e’ pure Inzaghi che, chiarisce Allegri, ”e’ in ottime condizioni” e ”puo’ anche giocare con Ibrahimovic, ma allora serve cambiare modulo”. Potrebbe accadere per qualche spezzone di gara, ma di certo Allegri in questo momento per nessun motivo rinuncia a Ibrahimovic. Contro il Cesena e nel primo tempo contro l’Auxerre lo svedese ha faticato a trovare spazi e confidenza con i compagni. Ma l’allenatore non ha dubbi: ”Zlatan e’ con noi solo da una settimana, serve un po’ di tempo ma e’ il terminale offensivo che ci fara’ fare il salto di qualita’ garantendoci forza e tecnica”. Ibra e’ anche designato come secondo rigorista (alla pari con Pirlo, dopo Ronaldinho) e, per Allegri, ”dei tre attaccanti e’ quello che deve dare una mano in copertura”. Coprire e’ uno dei principali crucci del tecnico toscano.
”Errori di valutazione” li chiama, e si riferisce alle occasioni, con Cesena e Auxerre, in cui i suoi si sono fatti sorprendere dal contropiede avversario dopo un corner o una punizione a favore in attacco. Difensori e mediani sono stati richiamati all’attenzione, e Allegri conta di vedere progressi gia’ con il Catania, in cui torna Thiago Silva, Bonera da’ il cambio sulla fascia all’affaticato Zambrotta, e grazie all’ottimo impatto nell’esordio di Champions Boateng sara’ confermato al posto dell’infortunato Ambrosini. Appunti anche per Pirlo e Seedorf: devono stare attenti a non pestarsi i piedi in mezzo al campo.
E in generale, ”la squadra deve avere pazienza, aspettare senza concedere agli avversari”, raccomanda Allegri, che non intende affatto sottovalutare il Catania. ”La partita di mercoledi’ in Champions ci ha portato via molte energie nervose e fisiche, quindi bisogna stare attenti – spiega -. I siciliani giocano meglio in tarsferta che in casa, vanno affrontati con un ottimo atteggiamento mentale”. Altrimenti il rischio di un altro tonfo e’ dietro l’angolo.