MILANO – Al di là degli obiettivi sportivi, nel giorno del raduno Adriano Galliani ne ha indicato un altro per il Milan: “Ridurre gli infortuni, da patologici devono diventare fisiologici”. Quasi due mesi più tardi, l’infermeria rossonera è affollata più o meno come alla fine dell’ultima stagione. “Certamente c’è preoccupazione, stiamo marciando alla media di un infortunio muscolare a partita: è il problema del Milan – ha ammesso l’ad rossonero Adriano Galliani -, lo sanno l’allenatore, il preparatore atletico, il medico sociale, vediamo cosa si può fare per ovviare a questo problema”.
Pato si è fermato per l’ennesima volta ancora prima dell’inizio del campionato, il 22 agosto, per una distrazione all’adduttore da un mese di stop. Quattro giorni più tardi, contro la Sampdoria, è toccato a Robinho: altra distrazione alla coscia e altre 3-4 settimane fuori. Infine sabato Montolivo si è procurato una lesione alla coscia e non tornerà prima di metà settembre. Senza contare gli infortuni da contusione capitati ad Ambrosini, Mexes, Abate, Muntari (durante le vacanze) e Strasser. La sosta per le nazionali servirà anche a riflettere su come ricondurre il problema a medie fisiologiche.
Nel frattempo Galliani ha voluto chiarire che non c’è diversità di opinione con Allegri sugli altri obiettivi, quelli sportivi. “Abbiamo detto sempre le stesse cose, siamo in contatto continuo e non c’è mai stato un problema – ha ribadito l’ad -. Il Milan deve cercare di vincere sempre perché è nel Dna della nostra società. La Juventus resta la favorita perché è campione in carica ma noi faremo un buon campionato. Poi, nessuno pretende di vincere sempre, veniamo da due anni bellissimi con Allegri”.
Dopo lo scivolone all’esordio ha dato morale il successo di Bologna, arrivato grazie a una tripletta di Pazzini. “Dello scambio Pazzini-Cassano lascio parlare altri. Con Moratti – ha spiegato Galliani – ci siamo messi d’accordo in due minuti, è un signore. A Milano gli scambi si possono fare senza problemi, nel derby i tifosi di Milan e Inter vanno allo stadio insieme, da questo punto di vista Milano dà lezioni al resto d’Italia”.
Semplice è stato anche l’affare con il Barcellona per Bojan (“Il Milan ha un diritto di opzione e il Barca di contro opzione”, ha confermato l’ad) mentre non è stato possibile trovare l’accordo con il Real Madrid per Kakà, né è immaginabile fare un pensiero a Cristiano Ronaldo, non più felice al Real Madrid. “Chi guadagna cifre simili non può venire in Italia. Ma io – ha sorriso Galliani – vorrei essere triste come lui vista anche la fidanzata che esibiva l’altra sera a Montecarlo…”.