BRASILIA, 9 NOV – E' guerra fra governo brasiliano e Fifa in relazione alla vicenda dei biglietti dei prossimi Mondiali. Il Governo e direttamente la Presidente Dilma Rousseff in prima persona, sono scesi in campo per sottolineare che una legge locale che vale per ogni partita che si gioca in Brasile permette a studenti e pensionati over 70 di pagare i tagliandi a metà prezzo.
Ciò quindi, secondo la Presidente, il governo ed anche la Camera che nei giorni scorsi e' intervenuta al riguardo, deve valere anche per i Mondiali del 2014, ma la Fifa si oppone con forza a questa ipotesi, e lo ha fatto per bocca sia del presidente Joseph Blatter che del segretario generale Jerome Vlackx, in questi giorni in Brasile per una serie d'incontri, e soprattutto per trovare una soluzione.
Ora sulla vicenda che si è schierato anche l'autentica 'icona' nazionale ovvero Pele'. 'O Rei' appoggia la posizione della Fifa nella disputa tra la federazione calcistica internazionale ed il governo di Brasilia sull'applicazione della legge brasiliana durante i prossimi Mondiali.
''La legge brasiliana, votata dal popolo sovrano, deve essere rispettata – ha detto Pelè -, ma è anche vero che quando ci siamo proposti per ospitare la Coppa del Mondo del 2014 e ce la siamo aggiudicata, ci siamo impegnati ad accettare le regole imposte dalla Fifa in materia, che si sovrappongono alle leggi nazionali dei Paesi-sede. Quindi non possiamo adesso dare la colpa alla Fifa, perche' quello che ci chiedono stava scritto nero su bianco nella lista degli obblighi a carico del Paese che si fosse aggiudicato l'organizzazione dei mondiali''. I punti che stanno provocando sempre piu' attrito tra la Fifa e il Governo brasiliano sono in particolare il prezzo dimezzato per studenti e anziani, garantito per legge in Brasile, e la proibizione del consumo di bevande alcoliche all'interno degli stadi, altro provvedimento contestato con forza dalla Fifa perche' tra i suoi piu' munifici sponsor c'e' una grande marca di birra americana.
C'e' poi il problema dei lavori: la Fifa ha criticato a piu' riprese i preoccupanti ritardi nell'adeguamento delle strutture sportive e delle infrastrutture delle dodici citta' sede di partite dei Mondiali del 2014.
