Mondiali: Brasile opaco, e la Corea sfiora il colpo

Doveva essere il Mondiale della nazionali africane, e invece finora è stato quello delle asiatiche. Dopo Corea del Sud e Giappone, che all’esordio hanno vinto, è la volta della Corea del Nord che, pur sconfitta di misura, ha fatto prendere un grosso spavento al Brasile.

La Selecao ha quindi conquistato i tre punti, ma certo non ha impressionato e il 2-1 finale forse non rende giustizia alla nazionale del ct Kim Jong Hun che, forte di questa prestazione, continua a dirsi sicuro di passare il turno.

Quello di Dunga è stato un Brasile in tono minore. Un’invenzione dell’interista Maicon, che al 10′ st ha segnato tirando di sinistro dalla linea di fondo, ha spianato la strada ai pentacampioni in questo esordio mondiale molto più difficile del previsto, e dopo un primo tempo in cui sull’Ellis Park aveva aleggiato lo spirito di Pak Doo Ik.

Nel gelo di Johannesburg c’è stato il rischio che, 44 anni dopo Middlesbrough, si verificasse un’altra clamorosa sorpresa e che stavolta, invece dell’Italia, fosse il Brasile ad arrossire di vergogna.

Fino al termine dei primi 45′ la Corea si era difesa con molto ordine, schierando una difesa a cinque e mettendo spesso dieci uomini dietro la linea della palla.

Poi si era fiondata in avanti con velocissime ripartenze in cui si era messo in evidenza il centravanti Jong Tae Se, il ‘Rooney d’Asià che ha pianto a dirotto al momento dell’inno, ma in campo ha confermato di essere un elemento interessante creando le due maggiori occasioni del primo tempo: prima ‘bevendosi’ due difensori avversari all’11’ ma poi tirando debolmente, poi con un bel diagonale calciato a lato al 25′.

Il Brasile aveva risposto solo con il magico sinistro di Michel Bastos, di poco alto al 35′. La Seleao si era sbloccata dopo la rete di Maicon, il primo terzino del Brasile a segnare al Mondiale 24 anni dopo quel Josimar che poi diventò cacciatore di belve feroci in Amazzonia. Da quel momento i brasiliani avevano ricominciato a giocare il loro calcio tecnico, nonostante la palla al piede di un Kakà fra i peggiori in campo.

Il raddoppio arrivava con un ‘piatto’ destro di Elano splendidamente pescato in area da Robinho, e quel punto per il Brasile sembrava fatta, al punto che Luis Fabiano, stasera per nulla Favoloso, sprecava la possibilità del terzo gol calciando alto. Ma la Corea non si era ancora arresa, e all’89’ segnava con l’ennesimo contropiede veloce, ed assist di testa di Jong Tae Se a Ji Yun Nam che si liberava di Lucio e segnava.

Il fischio finale dopo 2′ di recupero colorava di delusione le facce intirizzite dei nordcoreani e faceva tirare un sospiro di sollievo ai brasiliani, fischiati dai loro tifosi a fine primo tempo e ben poco applauditi dopo il 90′. Forse aveva ragione quel tifoso che, a fine partita, dalla tribuna centrale, agitava una sagoma a grandezza naturale di Ronaldinho.

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Maria Elena Perrero