Italia fuori dai Mondiali in Sudafrica. A capo chino, senza scusanti. Umiliati da Nuova Zelanda, Slovacchia e Paraguay, che non hanno concesso agli azzurri nemmeno una vittoria. Due pareggi e una sconfitta, un disastro inimmaginabile alle vigilia.
Era il girone più facile, tutte squadre abbordabili, ma i Campioni del Mondo in carica sono riusciti nell’impresa impossibile: farsi eliminare.
Non se lo aspettava nessuno, nemmeno la Figc che alla vigilia della competizione aveva – con grande ottimismo – prenotato l’hotel degli Azzurri fino all’11 luglio, il giorno della finalissima.
Sconfitti, tra l’altro senza stile, con l’ormai ex ct dell’Italia (presto inizierà il nuovo corso di Cesare Prandelli), che a fine gara si è rifiutato di stringere la mano al collega slovacco. Si può perdere con dignità , l’Italia non lo ha fatto.
Ora i processi, tutti contro tutti, con colpe equamente distribuite tra tutti i protagonisti. Lippi in testa, che subito dopo l’eliminazione non si è nemmeno concesso ai microfoni. Ha imboccato il tunnel che porta negli spogliatoi a testa bassa (parlerà più tardi). Come i suoi eroi, che questa volta lo hanno tradito ma che restano in campo.
Quagliarella in un pianto incontenibile, consolato dal capitano Cannavaro, Di Natale in lacrime con lo sguardo perso nel vuoto. E’ l’immagine triste di un’Italia che non c’è più.
Ora tocca a Prandelli, rimettere insieme i cocci di una Nazionale che non c’è più.
‘«Abbiamo deluso e questo è sotto gli occhi di tutti». La confessione è di Buffon che aggiunge: «Ho comunque visto tanta voglia di far bene. Lippi sapeva che sarebbe stato l’ultimo Mondiale e l’ho visto preparare ogni partita con dedizione. La differenza tra la squadra del 2006 e quella del 2010 è che questa volta mancavano giocatori come Totti e Del Piero».
Poi subito uno sguardo al futuro: «’Il nuovo ct aprirà un nuovo corso, mi auguro con le idee chiare. La situazione del nostro calcio non è ottimale – ha proseguito – Se due anni fa si diceva che c’erano giocatori bolliti vuol dire che in giro di meglio non c’era e anche oggi ne abbiamo avuto conferma. Significa che alternative sono ridotte».
Poi la parola al ct, schietto e diretto come non mai: «Mi prendo tutte le responsabilità , se la squadra è entrata con terrore nelle gambe e nel cuore vuol dire che l’allenatore non ha preparato bene la gara sul piano tattico e psicologico».
La resa di Marcello Lippi è totale. Il ct della nazionale si prende tutte le colpe per l’eliminazione degli azzurri ai Mondiali in Sudafrica e aggiunge: «Mi dispiace da morire per tutti: mi dispiace da morire chiudere così 4 anni fantastici. Per me, per i tifosi, per la federazione e per tutti, ma ero convintissimo di questi ragazzi, non l’ho preparata come avrei dovuto. Non dico che pensavo di vincere il Mondiale ma pensavo a qualche cosa di diverso. In bocca al lupo al mio successore (Prandelli, ndr)».
«I processi? ‘Figurarsi se non sono abituato: li facevate prima, è giusto farli adesso dopo questa partita, ma io mi sono già autocondannato».
