Mondiali: difesa e tridente, prende forma l’Italia di Lippi

Squadra corta, difesa stretta, tridente. Prende forma l’Italia che Marcello Lippi ha in testa per il suo secondo Mondiale. Quattro giorni di lavoro al Sestriere non sono un’indicazione definitiva e finale, però dagli allenamenti in quota, al di là dei riscontri fisici, qualche indicazione sull’assetto che il ct ha in mente arriva.

A cominciare dalla volontà di lavorare sui meccanismi della difesa (per ora schierata con quattro uomini), comprese le giuste distanze con gli altri reparti. La sessione di lavoro di oggi, assenti Iaquinta e Chiellini, si è incentrata su circolazione della palla, di prima e in rapidità. “Veloci, veloci”, urlava il ct ai suoi ragazzi divisi in gruppi variabili, fino alla partitella finale. C’é da scommettere che qualcos’altro di nascosto Lippi lo abbia a mente: per la prima volta nei suoi quattro anni di panchina azzurra, la logistica del campo del Sestriere impedisce allenamenti a porte chiuse.

Lo sono formalmente, perché telecamere e media non sono ammessi all’interno del recinto, ma scherzando anche lo staff azzurro li ha definiti ‘a collinette aperte’, vista la presenza di molti tifosi e osservatori ai lati del campo. Per ora, dunque, il ct non nasconde nulla. Palese che Zambrotta viene provato terzino sinistro (“sì, credo che a questo Mondiale mi consideri tale”, ha ammesso il giocatore); palese che in attesa del rientro di Chiellini la difesa a tre è rinviata, e Maggio resta il terzino destro.

L’altro elemento è il centrocampo. Gli esercizi di possesso palla, pressing e gioco di prima, oltre alle partitelle, indicano nel trio De Rossi-Marchisio-Pirlo il perno del centrocampo. Sia che il milanista giochi più avanti rispetto alla coppa di centrali, sia che uno dei due esterni d’attacco scali in linea per trasformare l’assetto in un 4-4-2 con Marchisio a sinistra. E’ in avanti che le soluzioni sono più varie. Pepe a sinistra e Cossu a destra sono le prove, convincente la prima in via di esame la seconda.

E’ solo un caso che nella foto ufficiale di oggi Camoranesi, accreditato di un rischio taglio, sedesse proprio vicino a Lippi, però nel pomeriggio l’italo-argentino era con i ‘titolari’ negli schemi d’attacco. Di certo, se il ct avesse le risposte che spera da lui, l’Italia potrebbe ricalcare la filosofia vincente del 2006: “tre lì davanti ad offendere, e tutto il blocco dietro a supportarli”, dove uno dei tre è un Camoranesi versatile. Quanto al centravanti, altro che staffetta: Gilardino vanta maggior anzianità azzurra ma con Pazzini e Borriello la partita è tutta aperta.

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Robertar