Sulla Germania di Loew veglia il Papa in persona. L’oracolo tedesco ha sentenziato una sconfitta, quindi niente finale, ma i tedeschi questa sera contro la Spagna sono comunque i favoriti. Anche perché le “preghiere” di Benedetto XVI andranno proprio agli undici della Nationalmannschaft. Pur non vedendo il match Papa Ratzinger, in riposo estivo a Castel Gandolfo, fanno sapere dalla sala stampa vaticana, ”sarà informato del risultato”. Mentre in altre sedi vaticane non manca un po’ di eccitazione per l’evento.
La partita sarà certamente seguita, a Roma, dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, noto appassionato di calcio. Per chi tiferà resta un piccolo mistero. Forse più facilmente per la Germania, non solo perché paese del Papa, ma anche per gli eccessi di laicismo della Spagna di Zapatero, in questi giorni di nuovo oggetto delle proteste dei vescovi per le nuove norme sull’aborto.
Niente partita né per il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, né per quello dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, a stento al corrente dell’appuntamento. Un alto prelato spagnolo confessa, invece, che andrà a vedere la partita in una piccola comunità alla periferia di Roma con diversi sacerdoti spagnoli e alcuni extracomunitari, nel mezzo di una festa a base di paella e sangria.
”Confidiamo nell’intercessione di san Fermin”, ha detto scherzosamente, ricordando che proprio oggi ricorre la festa del santo, famosa per la corsa dei tori di Pamplona. Nessun imbarazzo a tifare contro la ”squadra del Papa”? Nel calcio – aggiunge facendo gli opportuni distinguo – ”non ci sono santi”.