JINSHAN CITY (CINA)- A Roma aveva masticato amarissimo per un quarto posto che sapeva di beffa. Sulla spiaggia finta di Jinshan e' undicesimo, e non fa una piega. O almeno non lo da' a vedere: perche' Valerio Cleri, gladiatore delle acque libere e agitate, nello stagno incandescente dei Mondiali cinesi proprio non ha sguazzato. E nonostante fosse tra i piu' titolati a vincere la 10 km, unica olimpica delle distanze lunghe, non solo e' rimasto fuori dalla zona medaglie, ma ha perso la chance immediata per qualificarsi ai Giochi di Londra. Lo aveva ripetuto in questi giorni che lo separavano dall'esordio al torneo iridato: l'obiettivo, piu' che il podio, era il pass per il 2012.
Ne entravano dieci, e' stato escluso per una piazza (ha fatto decisamente peggio l'altro azzurro in gara, Luca Ferretti solo 28/o) e adesso la partecipazione alla seconda edizione a cinque cerchi per il fondo e' in bilico. ''Nulla e' perduto, ci riprovo nello spareggio a Setubal – dice il campione di Palestrina, alle porte di Roma – niente e' andato all'aria''. Lo ripete, quasi per convincersi che tra poco meno di un anno, a maggio in Portogallo, dove si disputera' la gara che mette in palio 12 ingressi ai Giochi, non fallira'. Ma nulla e' scontato, e lo fa capire anche mister Giuliani, il coach della Nazionale di fondo, ancora un po' provata dall'attacco di panico-choc di Giorgia Consiglio nella prova femminile.
L'azzurra, barricata in albergo, e' emotivamente provata: le foto che la ritraevano nel momento peggiore viste sui siti l'hanno ulteriormente scossa: il Mondiale per lei e' finito quasi certamente, perche' cimentarsi nella 25 km, in programma sabato, adesso sembra proprio impossibile.
''Bisogna vedere chi portare alle Olimpiadi – ha spiegato il ct azzurro, non nascondendo la delusione per il risultato dei due atleti di punta sulla distanza – manca quasi un anno alla prossima gara di qualificazione e faremo delle selezioni per capire chi e' nella forma migliore. Valerio e Luca sono i due top, ma c'e' anche Bolzonello che e' il terzo nella lista. Ovvio che adesso siamo delusi, e' un Mondiale in cui non si e' centrato l'obiettivo principale''. Cleri prova a usare tutta la diplomazia, ma si vede lontano un miglio che per uno che nell'ultimo anno ha vinto sempre e che era arrivato in fondo con la febbre a 38 la delusione e' tanta. Certo le condizioni climatiche e soprattutto dell'acqua non sono quelle congeniali al lupo di montagna che nuota: pero' sul podio finiscono tre europei che non sono certo abituati ai mari esotici. Primo, un po' a sorpresa, il greco Spyros Gianniotis, davanti al favoritissimo tedesco Thomas Lurz e al russo Sergey Bolshakov. ''Ma loro hanno fisici piu' asciutti – ribatte Cleri il primo degli esclusi dal giro olimpico – io non ho nulla da rimproverarmi: con queste condizioni (l'acqua al mattino era gia' a 30 gradi, ndr) di piu' non potevo. Anzi, pensavo di essere addirittura piu' indietro. Ho fatto il massimo e questo mi rassicura, nessun rimpianto: non ho perso nulla e adesso devo restare concentratissimo sulla 25 km''.
Ho imparato a cogliere cio' che di positivo c'e' nelle cose – spiega – e anche gestirmi in un'acqua cosi' calda e' stata una prova importante. Dieci minuti prima della gara sudavo a fontanella. La delusione lascia spazio all'ottimismo: peccato perche' bastava essere decimi e il discorso qualificazione lo avevamo chiuso qui. Non ho lottato con le onde, ma con l'acqua calda, la folla e ho patito fin dalle prime bracciate''.
Giornata storta: Valerio ha fretta di togliersi da quella conca infuocata che gli ha mandato di traverso la gara. Ci riprova, e magari le acque piu' fresche dell'Oceano lo manderanno ai Giochi. Per un campione come lui, non esserci sarebbe davvero un peccato.
