Mondiali Sudafrica. Tegola Pirlo, ora il modulo dell’Italia è un’incognita

Andrea Pirlo

Era un punto interrogativo già da ieri sera, con l’infortunio di Andrea Pirlo il modulo con cui l’Italia affronterà il Mondiale di Sudafrica 2010 è sempre più un’incognita. “Voglio una squadra con una sola punta vera, e nove giocatori che difendono e ripartono in attacco: poi i moduli contano poco” ha più volte spiegato il commissario tecnico azzurro, Marcello Lippi.

Ma nonostante il 4-2-3-1 visto ieri con il Messico sia, a giudizio dello stesso Lippi, ingiudicabile, tra l’infortunio di Pirlo e la condizione di forma, le alternative per l’Italia restano ancora tutte in piedi.

Si parte dalle certezze della difesa. La coppia centrale è Bonucci-Cannavaro o Cannavaro-Chiellini, quando quest’ultimo non è spostato a sinistra. I terzini sono a destra Zambrotta (o Maggio) e Criscito (o Zambrotta) a sinistra. L’idea della difesa a tre è definitivamente tramontata. Il 4-3-3 provato ad inizio del secondo mandato lippiano fu bocciato dopo la sconfitta col Brasile a Londra nel febbraio 2009.

Di fatto, con una punta centrale come Gilardino o Pazzini, e gli esterni offensivi come Iaquinta e Di Natale (o Pepe), di diverso rispetto allo schema di ieri c’é solo la figura del finto trequartista. La seconda alternativa è il 4-1-4-1 provato nel settembre 2008 a Udine con la Georgia.

Ma in questo caso, l’assenza di Pirlo complica parecchio. In questo schema De Rossi è il regista arretrato di fronte alla difesa, i due centrali di centrocampo sono uno di corsa (Palombo o Gattuso) e uno di regia (Montolivo, se manca Pirlo); e gli esterni sono rispettivamente uno più offensivo (Pepe o Di Natale a sinistra), uno di raccordo (Camoranesi a destra).

Infine, il vecchio tradizionale 4-4-2. Tra tutte le opzioni a disposizione di Lippi è quella che restituirebbe a un maggior numero di giocatori una posizione nel ruolo naturale: con Camoranesi (o Pepe) a destra, De Rossi e Palombo centrali, Marchisio a sinistra e una coppia d’attacco composta da Gilardino o Pazzini, più Di Natale (o Iaquinta) a sostegno.

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