Gianni Elsner è morto oggi a Roma all’età di sessantanove anni. Era malato da tempo, ma ha lavorato fino all’ultimo giorno con la solita dedizione. Tifoso di fede biancoceleste, voce storica delle radio romane (pioniere di un fenomeno, quello delle radio sportive romane, unico in Italia), attore e uno dei primi anchorman calcistici.
La sua passione, a parte il calcio, era per la vita, in tutte le sue espressioni. Impegnato in tante attività benefiche, aveva fondato e finanziato una scuola per bambini in Paraguay.
I funerali si terranno giovedì prossimo, dopo l’apertura della camera ardente in Campidoglio. «Un omaggio dovuto», lo piangono i consiglieri capitolini Alessandro Cochi, delegato del sindaco per lo Sport, e Monica Cirinnà (Pd).
Giovanni Guido Elsner era nato a Merano nel 1940. Si trasferì a Roma nel 1965 per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Nel 1968 partecipò al telefilm “Maigret” con Gino Cervi. In seguito ottenne ruoli minori in Decameron n. 3, 1971; Paura in città (1976) di Giuseppe Rosati; il … Belpaese di Luciano Salce, 1977.
Ma la notorietà, con la sua voce roca, se la conquistò in radio. “Te lo faccio vedere chi sono io” che prende il nome da una canzone di Piero Ciampi resterà la sua trasmissione più famosa. L’idea di usarla come sigla fu proposta dal giocatore della Lazio Luciano Re Cecconi.