Nba: Dallas vince grazie a Dirk Notwitki, il “texano di Germania”

DALLAS – L’intero Texas, non solo quello del basket, per una notte s’inchina a un tedesco: Dirk Nowitzki, nato a Wurzburg, in Baviera, il 19 giugno del 1978, ma di fatto adottato dalla città di Dallas dove gioca da 13 anni, è diventato il simbolo di un trionfo che l’intero Stato andava cercando, in termini di basket.

Il gigante bavarese, 213 centimetri per 111 chili, ha trascinato i Mavericks di Dallas battendo in Florida i Miami Heat per 105-95. Con questa vittoria, Dallas si è aggiudicata la serie delle finali per 4-2, conquistando così il primo anello della sua storia. Quella vittoria che alla città texana era sfuggita nel 2006 (sempre contro gli Heat di Miami) è arrivata nel 2011 grazie ad una serie di partite di finale che hanno visto Nowitzki indossare i panni del campione assoluto: non solo una media di 27 punti e quasi 10 rimbalzi a partita, ma – soprattutto – la capacità di segnare i canestri ‘pesanti’ nei momenti piu’ delicati di ogni incontro.

E’ successo anche a Miami, nell’ultima partita: sottotono nel primo quarto (solo 2 punti per lui), a lungo in panchina nel secondo, nell’ultimo quarto Dirk Nowitzki ha letteralmente preso per mano la squadra e ha messo a segno, in 12 minuti, 18 dei suoi 21 punti complessivi. Solo Jason Terry, altro grande protagonista di questi Mavericks, ha fatto meglio di lui con 27 punti, miglior realizzatore dell’incontro. Ma a detta di tutti, osservatori, compagni e avversari, è Dirk Nowitzki che ha conquistato l’anello. Talento assoluto del basket tedesco, atleta esemplare in campo e fuori (alle olimpiadi di Pechino 2008 è stato portabandiera della nazionale di Germania), Nowitzki ha trovato nella Nba la sua dimensione naturale.

Acquistato nel 1998 da Milwaukee e subito passato a Dallas, in questi playoff 2011, ha dimostrato sul campo di meritare il titolo di miglior giocatore delle finali. Mai nei suoi 13 anni nell’Nba aveva giocato così bene. Contro Oklahoma, in semifinale, ha incantato mettendo a segno (in gara 2) ben 40 punti. Per gli americani, appassionati di statiche come sono, vanta poi un record dal sapore tutto particolare: e’ l’unico giocatore nella storia della Nba insieme a Kareem Abdul Jabbar ad aver messo a segno per quattro partite consecutive 30 punti e 15 rimbalzi. Oggi, da texano di Germania, alza al cielo il suo primo titolo Nba. Anche a Wurzburg, in Baviera, hanno fatto festa restando in piedi tutta la notte, come in Texas. Delusione invece per Miami. I tre ‘grandi’ LeBron James, Dwyne Wade e Chris Bosh alla prova dei fatti hanno deluso, soprattutto il primo.

‘King James’ non è riuscito a reggere la pressione delle finali, mancando canestri impensabili per lui. Nel corso della stagione aveva avuto una media superiore ai 27 punti. Nelle finali non arriva ai 21. Troppo poco per arrivare a quel miraggio che è l’anello Nba, l’unico titolo che lui, nonostante sia il migliore, non ha mai vinto.

Qui di seguito, le immagini del rientro a Dallas dei Mavericks (foto AP/LaPresse)

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Lorenzo Briotti