ROMA – Consiglio d’amministrazione all’insegna dell’austerity per l’As Roma che non riconosce remunerazioni per i componenti del Cda. Complice, molto probabilmente, il difficile andamento finanziario della società che nel 2011 ha registrato una perdita di 58 milioni di euro, ma né il presidente James Pallotta né il suo predecessore Thomas Di Benedetto (oggi consigliere semplice), né il vice presidente Joseph Tacopina o il banchiere di UniCredit Paolo Fiorentino, percepiscono soldi per gli incarichi al vertice.
Il compenso annuale massimo per l’intero Cda, si legge nella relazione sul governo societario e remunerazione 2011-2012 dell’As Roma, ammonterebbe a circa 1,28 milioni lordi. Ma allo stato attuale questi soldi non sono mai stati spesi, eccetto che per l’amministratore delegato, Claudio Fenucci, al quale spetta un emolumento lordo di 136 mila euro, a cui si somma il contratto da dirigente (per un totale di circa 600 mila euro). Tra gli stipendi più onerosi risultano quelli dei dirigenti Franco Baldini e Walter Sabatini che percepiscono circa 600 mila euro netti a testa.